(ANSAmed) - ROMA, 11 NOV - Le rivolte arabe sono state
accompagnate da una vasta produzione audiovisiva e dalla
sperimentazione sul piano linguistico ed estetico, oltre che
politico. Parte da questo la rassegna cinematografica "Immagine
Irrequieta. Filmare il mondo arabo nel post 2011" che si svolge
alla Cineteca di Bologna da oggi al 13 novembre, per poi passare
in una forma più ridotta a Roma, dal 14 al 15, alla John Cabot
University.
Con una selezione di film da Egitto, Palestina e Siria, la
rassegna si propone di raccontare, scrivono i promotori,
l'approccio di una nuova generazione alla realtà, al cinema e
alla politica. A curarla Enrico De Angelis e Donatella Della
Ratta, con l'Associazione Memo - Mediterraneo e Medio Oriente.
Si parte stasera con 'Out on the Street' degli egiziani
Jasmina Metwaly e Philip Rizk, presentato a Berlino 2016: fra
fiction e documentario, vi si trova una rappresentazione della
politica nelle fabbriche e nelle strade.
Domani è in programma "Haunted" di Liwaa Yazji: una
collezione di interni di case siriane e dei loro abitanti, una
panoramica su oggetti e ricordi che, nonostante la guerra, molti
non sono disposti a lasciare. Segue "The Syria Trilogy" di Ammar
al-Beik, trittico di corti girati in momenti diversi della
storia recente, dalla rivolta del 2011 alla guerra. In programma
la stessa sera "Coma" di Sara Fattahi, tre generazioni di donne
che si confrontano in lunghe giornate passate in casa, a
Damasco, ad aspettare che la guerra finisca. Tutti i registi
saranno presenti in sala.
Domenica infine un incontro con il regista siro-armeno Avo
Kaprealian, in concorso al prossimo festival di Torino con il
suo 'Houses without doors' (Siria/Libano 2016), e la proiezione
di 'Recollection' di Kamal Aljafari, un viaggio nel passato di
Palestina e Israele ricorrendo ad immagine di film americani ed
israeliani girati tra gli anni Sessanta e Novanta a Jaffa.
(ANSAmed).