Migliora la situazione relativa al
fenomeno della subsidenza in Emilia-Romagna. L'abbassamento del
terreno (che può avvenire per cause naturali o artificiali,
principalmente legate all'estrazione di fluidi, acqua e
idrocarburi, dal sottosuolo) ha visto negli ultimi anni una
forte riduzione, come evidenziano i dati dell'ultimo rilievo
appena concluso e relativo al periodo 2011-2016.
Lo studio, affidato dalla Regione Emilia-Romagna ad Arpae,
mostra che il 18% del territorio di pianura analizzato presenta
una riduzione del fenomeno. Nella parte restante la situazione
resta stabile rispetto al precedente rilievo (2006-2011).
In particolare, i miglioramenti si segnalano proprio nelle
aree storicamente più interessate: decisi, ad esempio -
sottolnea Arpae - sono quelli relativi alla pianura bolognese,
principalmente grazie al maggiore utilizzo di acque di
superficie a uso potabile e quindi alla riduzione dei prelievi
da falda. Diminuisce la tendenza alla subsidenza anche
sull'intera costa regionale.
"Lo studio regionale - commenta Paola Gazzolo, assessore
all'ambiente e alla difesa del suolo e della costa
dell'Emilia-Romagna, che monitora il fenomeno dai primi anni
Ottanta - rappresenta un importante contributo di conoscenza di
un fenomeno su cui è necessario mantenere una costante
attenzione. I risultati dell'ultimo rilievo sono positivi:
confermano una generale diminuzione in tutta la regione ed
evidenziano il contributo positivo portato dalle politiche
regionali, in primo luogo dal Piano di tutela delle acque e dai
Piani di gestione distrettuali".
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