BOLOGNA - Un'occasione per approfondire quello che è uno dei temi centrali del discorso sull'arte contemporanea. Il rapporto tra le mostre e le fiere dell'arte. E non poteva che essere una delle parti in causa - la più longeva fiera d'arte italiana e tra le prime in Europa, Artefiera, fino al 5 febbraio a Bologna - a ospitare questa discussione, al centro del convegno internazionale 'Tra mostra e fiera: entre chien et loup', promosso dallo stesso salone e organizzato dall'Università Iuav di Venezia, con il patrocinio dell'Alma Mater.
Arte Fiera è un contesto ideale per ospitare un dibattito sul rapporto tra arte e mercato al quale il mondo accademico ha finora dedicato poca attenzione, forse a causa della resistenza intellettuale nell'avvicinare i due ambiti. Grandi mostre e fiere d'arte sono state a lungo considerate eventi distinti, per certi versi opposti, ma - è questo l'assunto degli organizzatori - negli ultimi anni hanno cominciato ad assomigliarsi sempre più.
Questo convegno intende analizzare modalità e motivazioni del cambiamento in atto nel sistema dell'arte, dove la distinzione tra fiere e grandi esposizioni internazionali sembrerebbe venire meno. Le due giornate di studio e confronto a cui partecipano teorici, editori, curatori e galleristi, sono divise in tre sezioni che affrontano ognuna una questione centrale: le strategie espositive (Fiere e Biennali: coppia o sorella? a cura di Clarissa Ricci), il ruolo dei media (Riviste d'arte: osservatori privilegiati o strumenti dell'istituzione) e la circolazione delle opere (Ipermanenze: che cosa succede quando l'opera non c'è più?). A seguito del convegno sarà pubblicato un volume dedicato ai temi affrontati durante Arte Fiera.
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