E' scattato anche alla Centrale
termoelettrica Enel La Casella di Castel San Giovanni (Piacenza)
lo stato di preallerta in vista dell'aumento del fabbisogno di
energia elettrica dovuto alla nuova ondata di gran caldo
previsto questo fine settimana in Italia. Per far fronte alle
prevedibili maggiori richieste energetiche, vista la forte
siccità che ha ridotto al minimo le scorte di acqua nel Po da
cui la Casella si fornisce per raffreddare i suoi impianti, la
centrale Enel potrebbe far ricorso ai cosiddetti 'booster'. Si
tratta di impianti idrovori che pescano acqua dal fiume e che
vennero istallati nel 2011 in supporto a quelli già presenti.
Queste pompe aggiuntive, due per ognuno dei quattro gruppi
energetici alimentati a gas di cui la Casella dispone, entrano
in funzione quando il Po scende sotto il livello dei 47,5 metri
sul livello del mare. In sostanza impediscono che i normali
impianti idrovori, posti ad una quota superiore, vadano in
blocco a causa dell'abbassamento del livello dell'acqua.
"L'acqua prelevata dalla centrale - ha detto il responsabile
Enel centrali termoelettriche nord Italia - Antongiulio
Bertoncini - viene utilizzata unicamente per il raffreddamento
dei gruppi energetici e dopo tale operazione viene restituita al
fiume Po. Non essendo ancora arrivata l'ondata di caldo non è
ancora stato richiesto un utilizzo massiccio dei quattro gruppi
della centrale Enel, tanto che in questo momento ne sta
funzionando uno, ma quando arriverà l'ondata di caldo siamo
pronti a far funzionare tutti gli altri".
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