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Alimentare: da gelato a pane in Italia piace l'artigianale

Alimentare: da gelato a pane in Italia piace l'artigianale

Coni e coppette su dell'8%. Bene anche dolci e caffé

23 gennaio 2016, 15:28

Redazione ANSA

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Alimentare: da gelato a pane in Italia piace l 'artigianale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alimentare: da gelato a pane in Italia piace l 'artigianale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alimentare: da gelato a pane in Italia piace l 'artigianale - RIPRODUZIONE RISERVATA

RIMINI - Dal gelato al pane artigianale, dai dolci al caffé: sono positivi dati e prospettive dei settori presenti al Sigep, fino al 27 gennaio alla Fiera di Rimini.
Complice il caldo dell'estate, quello che si è appena chiuso è stato un anno molto positivo per i consumi di gelato e, in particolare, per quelli del gelato artigianale. Le cifre di preconsuntivo elaborate da Sigep su dati ilgelatoartigianale.info, Aig e Coldiretti indicano nell'8% l'aumento dei consumi rispetto al 2014, anno peraltro compromesso da un'estate più fredda e piovosa. Dati ancora più elevati per quanto riguarda l'area del Centro-Sud Italia, dove le vendite sono aumentate di oltre il 20%. Questo porta a un fatturato stimato in oltre 2,5 miliardi.
In media sono 4 italiani su 10 che mangiano regolarmente gelato durante l'estate, mentre sono in crescita tendenziale anche i consumi durante tutto l'arco dell'anno. In Italia i consumi di gelato sono aumentati oltre i 6 chilogrammi pro capite, pari a circa 380mila tonnellate (di cui circa 170mila di gelato artigianale) ed è in espansione anche l'export, con ottime prospettive in ambito europeo, americano e asiatico.
Per quanto riguarda i settori presenti al Sigep di Rimini, anche nel 2015 è aumentata anche la domanda di dolci artigianali italiani. Lo dice l'indagine Databank, voluta dall'Associazione italiana bakery ingredients, che fotografa l'andamento del settore della panificazione e della pasticceria. In particolare, i consumi degli italiani si sono attestati su 562mila tonnellate (+0,5%) nel 2014 e, per l'anno 2015, si prevede un'ulteriore crescita (+0,7%). Tra i dolci preferiti, in calo i pasticcini e la biscotteria che, peraltro, insieme rappresentano oltre il 40% dei consumi. Aumentano invece le brioches (+3,5%), i prodotti da ricorrenza (+6%) e le torte su ordinazione. In aumento anche il gradimento per le torte in stile americano a più piani con glassa di zucchero.
A sottolineare il buon momento del settore anche i numeri che riguardano l'impiego di preparazioni per il confezionamento di dolci: lo scorso anno i pasticceri hanno impiegato oltre 27mila tonnellate di prodotti a base di cacao (+0,4%). Bene anche marmellate, farciture e gelatine di frutta (circa 15mila tonnellate), di cui il 20% è utilizzato in panificazione. E per la fine del 2015, Databank pronostica aumenti a due cifre.
Per quanto riguarda il pane, stando a un'altra ricerca promossa sempre da Aibi ed elaborata da Databank quello fresco artigianale resta il più amato dagli italiani (86,5%). Negli ultimi sei anni, però, le difficoltà economiche hanno portato ad un consumo medio pro capite tra gli 85 ed i 90 grammi, con un calo di venti grammi circa rispetto al 2009. Rispetto al 2014, la riduzione è del 3,8%. La ricerca sottolinea come siano sempre più apprezzate le varianti salutistiche e ad alto valore nutrizionale (a lunga lievitazione, senza grassi, con poco sale, integrale, a km 0), con la riscoperta delle specialità tipiche e regionali. Sale anche l'interesse per il pane biologico, che cresce di oltre il 2% mentre il mercato dei prodotti senza glutine e a base di cereali alternativi al frumento vale oggi circa 250 milioni (+18%).
Infine, per i consumi di caffé l'Italia - nei dati del Comitato italiano caffé - con circa 340mila tonnellate (equamente ripartite tra le varietà Arabica e Robusta) è il sesto Paese europeo per consumo di caffè torrefatto. In Italia esistono 716 torrefazioni, che in parte esportano la loro produzione (siamo secondi in Europa dietro la Germania); gli addetti al settore sono circa 7mila, con un fatturato complessivo stimato in 3,5 miliardi, un terzo dei quali realizzato all'estero.
Dopo un 2013 e un 2014 in cui i consumi interni sono diminuiti, le attese per il 2015 sono di una moderata ripresa della domanda nelle diverse tipologie di confezione. Nel segmento casa si è registrata una flessione di macinato espresso, caffè in grani, caffè solubile e caffè decaffeinato, mentre il macinato moka (il segmento più importante nel canale casa) ha sostanzialmente mantenuto i volumi. Prosegue invece costante la crescita della domanda del caffè in capsule. Per quanto riguarda il fuori casa (Horeca e Vending), nel 2013 c'è stata una flessione della domanda del 2,6% mentre si mostra in costante aumento il consumo di caffè sui luoghi di lavoro.

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