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Tecnopolo Piacenza: Bonaccini,pezzo dell'Italia che funziona

Tecnopolo Piacenza

Tecnopolo Piacenza: Bonaccini,pezzo dell'Italia che funziona

Ospita laboratori ricerca di Rse Spa e del Consorzio Musp

16 gennaio 2016, 16:53

Redazione ANSA

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Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Qui c'è un pezzo d'Italia che funziona, in tempi in cui si parla soprattutto delle malefatte di pochi mascalzoni". Così il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha 'benedetto' a Piacenza il taglio del nastro del Tecnopolo di Casino Mandelli.
"Puntiamo su innovazione, ricerca e tecnologie, per continuare ad essere eccellenza nel 'Made in Italy' in cui la nostra regione, ad esempio nel manifatturiero, è certamente leade - ha detto Bonaccini - in questo senso la rete dei Tecnopoli in Emilia-Romagna è molto importante, perché l'innovazione e la ricerca sono direttamente connesse alla qualità di ciò che si produce. Noi vogliamo competere con i territori più avanzati d'Europa e del mondo. E investire su questo fronte ci permette di farlo da protagonisti a livello globale".
Il Tecnopolo di Piacenza (2.000 mq di fabbricati) si articola su due sedi: quella di Casino Mandelli e l'Ex Officina trasformatori laboratorio Leap, ma sono presenti anche aree per l'incubazione delle imprese. Ospiterà laboratori di ricerca di Rse Spa (Ricerca sul sistema energetico) e del Consorzio Musp (Macchine utensili e sistemi di produzione). Per la sua realizzazione sono stati investiti, dal 2010 ad oggi, tra infrastrutture e attività di ricerca, oltre 11 milioni di euro con un contributo della Regione di 7 milioni. Un punto di riferimento che entra da oggi in una rete di infrastrutture dedicate alla ricerca industriale e al trasferimento tecnologico dislocate in 10 sedi principali (oltre a Piacenza, con due sedi, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Ferrara, Ravenna-Faenza, Forlì-Cesena e Rimini).
"Quella attivata oggi a Piacenza non è una semplice scatola da riempire - ha detto Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse - inauguriamo il presente, non solo il futuro. Perché la nostra società già dal 2011 ha un laboratorio importantissimo qui. Il Tecnopolo di Piacenza rappresenta un esempio tangibile di virtuosa collaborazione fra un'Amministrazione pubblica che vuole favorire lo sviluppo e l'attrattività del suo territorio e soggetti, come Rse, che portano in dote competenze, risorse e visione su una tematica, come quella dell'energia, di strategica rilevanza per l'intero sistema Paese".
Massimiliano Mandelli, presidente del Musp, ha sottolineato come non sia casuale la scelta di Piacenza per una struttura che svolge ricerche nel settore delle macchine utensili. "L'Emilia è leader del settore - ha spiegato - e Piacenza è la punta di diamante per quanto riguarda la produzione. Questo Tecnopolo si pone come essenziale cerniera tra la ricerca universitaria e il lavoro aziendale superando il luogo comune per cui università e aziende non comunicano".
A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, che ha sottolineato come l'opera sia stata realizzata nel rispetto dei tempi programmati e sia un esempio virtuoso di recupero di un immobile comunale destinato a ricerca e innovazione.

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