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La tradizione in mostra, Ferrarini arriva a Expo

Speciale Alimentare

La tradizione in mostra, Ferrarini arriva a Expo

Famiglia, territorio e passione. 'Innovare per conservare'

22 aprile 2015, 19:34

Redazione ANSA

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Gruppo agroalimentare Ferrarini a Reggio Emilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gruppo agroalimentare Ferrarini a Reggio Emilia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gruppo agroalimentare Ferrarini a Reggio Emilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

REGGIO EMILIA - Un territorio che si estende per circa 1.800 ettari, tra vigneti, terre da pascolo e paesaggi collinari, curato dal 1956 dalla famiglia Ferrarini. Sono le tenute del gruppo agroindustriale che ha sede a Reggio Emilia e che offrirà ai visitatori di Expo un assaggio della sua tradizione e dei prodotti più tipici del territorio, la cui filiera inizia e finisce nelle tenute Ferrarini: dal prosciutto al Parmigiano reggiano, dall'aceto al vino. Il Gruppo Ferrarini porta infatti nello spazio di Expo - a Casa Ferrarini, a fianco di Palazzo Italia - quei 1.800 ettari di terre, profumi e tradizione.
Lo fa con il suo prosciutto cotto, primo per vendite in Italia, ma anche con altri prodotti tipici del territorio. "Expo è per noi l'occasione per far scoprire al mondo cosa c'è dietro alla nostra azienda e ai nostri prodotti - ha detto Lisa Ferrarini, del Gruppo Agroalimentare Ferrarini - c'è una famiglia, un territorio con le sue tradizioni, la passione dei nostri collaboratori e una cultura del saper fare che mette sempre al centro la qualità e la sicurezza, tutto questo espressione di un certo modo, tutto italiano, di vivere".

Oltre al cotto ed altri salumi, tra i prodotti d'eccellenza ci sono le 40mila forme di Parmigiano reggiano prodotte ogni anno nei due caseifici, dove la qualità del prodotto è sottolineata da un'innovazione introdotta dal fondatore del gruppo, Lauro Ferrarini, che con un'intuizione negli anni '80 utilizzò per primo una razza bovina diversa dalla Frisona, cioè la mucca Jersey, che rende il parmigiano diverso da tutti gli altri.

In Ferrarini inoltre ci sono tre acetaie, nate come hobby di famiglia. Nei solai delle acetaie invecchia, in botti e botticelle vecchie anche 100 anni, l'Aceto balsamico di Modena Igp e l'Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop. Il primo composto al 50% (e non al 20% come nella maggior parte degli aceti) di mosto cotto, il secondo fatto al 100% da mosto cotto fatto invecchiare fino ai 25 anni. E c'è anche il vino, prodotto da 40 anni nella tenuta dei Ferrarini. Sono 35 oggi gli ettari di vigneti nelle colline della tenuta, destinati alla produzione di Lambrusco ed altri vini.
'Innovare per conservare': è questa la filosofia del gruppo, messa in pratica con le numerose innovazioni che rendono i prodotti di qualità. Una filosofia insegnata per primo da Lauro Ferrarini: "Va sottolineata una differenza tra il settore agro-alimentare e gli altri settori produttivi - disse infatti Ferrarini - In tutti questi ultimi l'innovazione rappresenta sempre un superamento del passato e la conquista di un pezzo di futuro: si innova, cioè, per modificare in avanti, rendendo obsoleto ciò che c'era prima. La tecnologia nell'agro-alimentare ha, invece, il compito primario di conservare".

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