BOLOGNA - Il sistema italiano delle costruzioni ha registrato, nel 2013 un flessione della produzione del 5,5% rispetto all'anno precedente che già aveva fatto segnare una flessione del 6%. A dirlo è il Rapporto di Federcostruzioni per Saie 2014 presentato nei giorni della fiera dell'industrializzazione edilizia che ha aperto oggi a Bologna.
Il rapporto raccoglie i dati del valore della produzione di 17 comparti industriali che compongono quasi il totale del settore produttivo delle costruzioni. Tra i dati che vengono evidenziati, la contrazione produttiva che nell'insieme delle filiere è stata pari al 26%. E le cose, almeno nel breve periodo, non sembrano destinate a migliorare: sia nel 2014 che nel 2015, infatti, è atteso ancora un calo - seppur meno grave - del sistema italiano delle costruzioni, rispettivamente -2,2% e -1,5%. E questo grazie a quei comparti che hanno nell'export uno sfogo importante della propria produzione. Ma, è questa la riflessione di Federcostruzioni, di solo export non si vive. Si sopravvive.
"Attualmente - ha detto Rudy Girardi, presidente di Federcostruzioni - le costruzioni rappresentano il 13% del valore complessivo della produzione nazionale di beni e servizi e l'11% dell'occupazione totale. E questo nonostante una crisi che ha determinato un crollo degli investimenti che l'Ance ha stimato in quasi 59 miliardi in meno che hanno prodotto una perdita di oltre mezzo milione di addetti, 520mila, poco meno del 26% del totale". Per migliorare questi dati, è scritto nel rapporto, sono necessarie nuove politiche economiche e una serie di decisioni che vadano a rimuovere le criticità: partendo da una rinnovata sfida tecnologica e regole certe.
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