(ANSA) - MODENA, 28 SET - Il dato digitale come 'nuovo
petrolio' da estrarre e raffinare per trasformarlo in una
ricchezza a favore di tutta la comunità. Si è aperta stamattina
nella chiesa San Carlo a Modena, in centro storico, l'edizione
2018 di 'Modena Smart Life', una tre giorni dedicata interamente
alla cultura digitale che propone ben 120 appuntamenti gratuiti,
grazie all'impegno di oltre mille persone.
Dopo l'anticipazione di ieri, con la sottoscrizione a
Marzaglia del protocollo 'Masa' (il primo laboratorio nazionale
urbano a cielo aperto per la mobilità smart che nascerà in
città), firmato da Comune di Modena, Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia e Fondazione Democenter, questa mattina
il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha sottolineato
l'importanza della nascita del nuovo data center nella città
emiliana, nell'ambito del 'Piano Periferie': "Una nuova area
innovativa che coinvolgerò, mi auguro, non solo la pubblica
amministrazione, ma anche la sanità e i privati".
A fare gli onori di casa l'assessore comunale Ludovica Carla
Ferrari e il presidente della Fondazione Cassa di Rispario Paolo
Cavicchioli (che ha sostenuto il Festival); il professor Michele
Colajanni di Unimore ha invece introdotto il primo appuntamento
ufficiale di 'Smart Life', ovvero 'Human Data': "Chi parla di
privacy in relazione ai dati digitali è rimasto indietro -
spiega il professore -, perché quella partita andava giocata, e
non lo si è fatto, già quindici/vent'anni fa. Oggi è in ballo
una questione molto più grande, ovvero l'enorme quantità di dati
digitali non chiusi che le comunità possono utilizzare a loro
favore e non solo le aziende private. In gioco, ed in breve
tempo, nella gestione dei dati ci sono in gioco elementi
fondanti della democrazia. Pensiamo a quanto già avviene in
oriente, dove ci sono governi che, attraverso i dati, hanno
creato black e white list, sulla base delle quali si decide
quale cittadino sia meritevole di prendere l'aereo o di
acquistare una casa. Se sei nella black list - aggiunge
Colajanni - queste cose non le puoi fare".
Il focus sull'Emilia Romagna, affrontato da Stefano Bossi,
presidente Filiera Digital di Confindustria Emilia, rivela che
"riguardo alle capacità di calcolo dei dati nella nostra regione
c'è il 70% delle potenzialità del nostro Paese e la nascita del
data center a Modena sarà un ulteriore importante contributo.
Mentre per quel che riguarda il mondo del lavoro digitalizzato,
vediamo che nel nostro Paese la differenza tra domanda e offerta
mostra un gap di 90mila posti di lavoro non ancora coperto".
(ANSA).