(ANSA) - BOLOGNA, 24 MAG - Gli 'spaghetti bolognesi' saranno
protagonisti di tutte le fiere di settore cui prenderà parte
all'estero il Centergross, principale distretto di fast fashion
d'Europa nato negli anni '70 alle porte della città, a partire
dall'International Fashion Trade Show in programma dal 21 al 23
luglio a Dusseldorf. Torna protagonista del dibattito
gastronomico questo piatto dalla storia controversa, che il
Comitato per la Promozione della ricetta originale porta avanti
dal 2016, quando l'ha depositata presso un notaio. "La nostra
volontà - spiega l'avvocato Gianluigi Mazzoni, portavoce del
comitato con lo chef Stefano Boselli - è quella di riabilitare
gli spaghetti bolognesi, piatto della tradizione e brand
internazionalmente riconosciuto, dimostrandone l'effettivo
radicamento storico nella cucina del nostro territorio".
Tagliatelle e tortellini sono sempre stati il cibo delle
classi più agiate, delle domeniche e dei giorni di festa, ma "a
Bologna abbiamo sempre mangiato spaghetti, non come piatto ricco
e 'nobile'. E' un'inesattezza storica dire che gli spaghetti non
fanno parte della nostra tradizione", sottolinea il giornalista
e scrittore Giancarlo Roversi, autore di numerosi libri di tema
storico e di costume legati alla cultura del cibo. La ricetta
registrata due anni fa "trae origine dalla cucina quotidiana e
di recupero", ricorda Boselli, e il condimento è una variante
della ricetta del Ragù alla bolognese depositata dalla
delegazione locale dell'Accademia nazionale della Cucina nel
1982 alla Camera di commercio.
Il ragù - inteso come sugo a base di pomodoro e carne
macinata cotta per molte ore a fuoco basso - degli Spaghetti
bolognesi prevede un abbondante fondo di verdure tritate
finemente, con l'aggiunta di carne di maiale (80%) e cartella di
manzo macinata (20%), passata di pomodoro, infine piselli. Una
lenta cottura fa sì che il condimento risulti vellutato a
sufficienza da rimanere legato a un eccellente 'spaghettone' con
la giusta rugosità per permettere, arrotolandolo con la
forchetta, di mantenere il condimento stesso. Ed è di questi
giorni la presentazione di uno spaghetto di grano duro
rimacinato con un 20% di uovo, elaborato dallo storico
pastificio Andalini di Ferrara per esaltare la ricetta
originale. Un prodotto che ancora una volta racchiude un
richiamo alla tradizione: nelle case emiliane era diffusa,
infatti, l'abitudine di realizzare al torchio spaghetti con
pasta all'uovo. (ANSA).