(ANSA) - BOLOGNA, 16 APR - Un 2017 caratterizzato da una
ripresa condivisa da tutti i settori. È l'economia
dell'Emilia-Romagna fotografata dall'indagine congiunturale sul
quarto trimestre e anno 2017, con previsioni 2018 sull'industria
manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere e
Confindustria regionale e da Intesa Sanpaolo. Si conferma la
forte vocazione manifatturiera in cui resta determinante il
ruolo del settore industriale cresciuto nell'anno del 2,3%.
Importante il contributo del comparto costruzioni, tornato a
crescere dopo nove anni di recessione. La prospettiva, secondo
le previsioni di Prometeia, è un 2018 ancora positivo con un
incremento del Pil dell'1,9%, la crescita più alta tra le
regioni italiane.
Tra gli elementi da approfondire, c'è la flessione
dell'occupazione dell'industria in senso stretto che, numeri
Istat, ha chiuso il 2017 con una flessione del 2,6%. Un dato su
cui - si legge nell'indagine - incidono vari fattori, dalla
difficoltà di reperire figure professionali cercate dalle
imprese alla progressiva automazione di alcune fasi del processo
produttivo. Se però si guarda all'intera economia regionale il
saldo è positivo, con una crescita dello 0,3% nell'anno 2017 e
la disoccupazione è scesa al 6,5%.
Tornando all'analisi del quarto trimestre 2017, il volume
della produzione dell'industria, rispetto all'analogo periodo
del 2016, è aumentato del 4,1% con una forte accelerazione
riguardo al trimestre precedente e quello delle vendite del
4,7%.
Allargando l'analisi all'intero anno, il 2017 si è chiuso con
una crescita produttiva del 3,2% ben superiore all'1,5% del
2016, mentre il fatturato è salito del 3,6%, sostenuto
dall'aumento del 4,2% del fatturato estero. Più contenuto
l'incremento degli ordini(+3,2%). Produzione col segno più per
tutti i settori, con l'aggregato delle industrie meccaniche,
elettriche e dei mezzi di trasporto (+4,5%) a fare da traino.
I dati Istat dell'export 2017 attestano una forte
accelerazione delle esportazioni dell'industria
emiliano-romagnola che sono ammontate a circa 58 miliardi e 508
milioni di euro con un aumento del 6,8%. (ANSA).