(ANSA) - BOLOGNA, 22 DIC - L'Emilia-Romagna cresce producendo
ed esportando di più e attrae nuovi investimenti industriali e
tecnologici, anche esteri. Un mix che contribuisce a far calare
la disoccupazione. E' quanto emerso nel Rapporto 2017
sull'economia regionale dell'Emilia-Romagna, realizzato in
collaborazione tra Unioncamere e Regione e col contributo di
Nomisma e Ervet, presentato a Bologna al Centro Congressi di
Fico Eataly World.
Con un aumento del Pil dell'1,7% stimato da Prometeia per
fine anno, l'Emilia-Romagna si conferma la prima regione
italiana per ritmo di crescita insieme alla Lombardia. Spinta,
nel terzo trimestre dell'anno, sia dall'aumento del 2,9% della
produzione industriale regionale sia dall'export, che solo per
l'industria manifatturiera ha registrato un +6%, per oltre 43
miliardi di esportazioni. Crescita che continua ad avere diretti
riflessi sul mercato del lavoro: nei primi nove mesi del 2017 la
disoccupazione è al 6,4% rispetto al 7,1% nello stesso periodo
del 2016, mentre a livello nazionale è passata dal 11,5%
all'attuale 11,2%. Ma le stime sull'intero anno dicono che il
2017 potrebbe chiudersi con una disoccupazione al 5,9%. Il tasso
di occupazione raggiunge così il 68,7%, con il tasso di
occupazione femminile al 67,2%, il più alto del Paese insieme a
quello del Trentino Alto Adige.
"Sono numeri da cui emerge la conferma di una regione che è
prima in Italia per il terzo anno consecutivo per crescita,
tasso di attività, export - ha commentato il presidente della
Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -. Una realtà in
costante progresso, con la disoccupazione che due anni fa era al
9% e oggi scivola verso il 6%". Per l'ex premier, Romano Prodi,
che ha dialogato con il presidente in occasione della
presentazione del rapporto "L'Emilia-Romagna va molto meglio
della media italiana. Va bene ed è solida ma non dobbiamo
limitarci a essere soddisfatti, perché c'è bisogno di più
ricerca, più scuola, bisogna aiutare con ogni mezzo questo
grande passaggio verso il nuovo". (ANSA).