(ANSA) - MODENA, 21 MAR - Uno studio condotto all'Ospedale
Civile di Baggiovara, in collaborazione con ricercatori Unimore
- Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - ha
identificato per la prima volta la presenza di una riduzione
significativa di molecole anticonvulsivanti prodotte dal tessuto
cerebrale, appartenenti alla famiglia dei neurosteroidi, ed è
stato pubblicato sulla rivista scientifica 'Epilepsia', edita
dalla Lega Internazionale Contro l'Epilessia. Lo studio, secondo
gli esperti, potrebbe costituire motivo per adottare nuove
terapie mirate alla cura dello stato di male epilettico, grazie
alla disponibilità di farmaci steroidei che fungono da
precursori delle molecole che sono risultate diminuite in questa
grave patologia neurologica.
Ricercatori dei Dipartimenti di Neuroscienze e di Medicina di
Laboratorio ed Anatomia Patologica, in collaborazione con
ricercatori Unimore dei Dipartimenti di Scienze Biomediche,
Metaboliche e Neuroscienze e di Scienze della Vita, hanno
pubblicato lo studio dedicato alla determinazione delle molecole
denominate allopregnanolone, pregnanolone e pregnenolone
solfato, steroidi prodotti nel tessuto cerebrale per
modificazione del colesterolo, che hanno la proprietà di
regolare l'insorgenza e la ricorrenza delle crisi epilettiche.
Queste molecole sono state caratterizzate nel liquido
cefalorachidiano ottenuto da pazienti affetti da stato di male
epilettico, una gravissima patologia neurologica che richiede
interventi terapeutici immediati per poter salvare la vita dei
pazienti che ne siano affetti. Uno sbilanciamento fra
eccitazione, promossa dallo steroide pregnenolone solfato che
resta invariato nel liquido cefalorachidiano dei pazienti
studiati, ed inibizione, questa tendenzialmente potenziata dagli
steroidi allopregnanolone e pregnanolone che, però, sono
diminuiti, potrebbe essere l'elemento critico per il quale lo
stato di male epilettico si innesca in alcuni pazienti e non in
altri. (ANSA).