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Referendum fusioni, un sì, 3 'ni', 2 no

Passa con convinzione solo unione Mirabello-Sant'Agostino (FE)

(ANSA) - BOLOGNA, 17 OTT - Un sì, tre "ni" e due no.
    Cittadini perplessi nei referendum consultivi sulle sei proposte di fusione tenutisi ieri in 16 Comuni dell'Emilia-Romagna. Il voto ha coinvolto una popolazione di oltre 61.500 cittadini residenti in cinque diverse province dalla regione: il sì alla fusione ha prevalso con nettezza solo nel ferrarese per Mirabello e Sant'Agostino; controverso l'esito nel riminese tra Mondaino, Saludecio e Montegridolfo (il no di Saludecio contraddice il sì degli altri due comuni); nel bolognese per i tre comuni imolesi di Borgo Tossignano, Fontanelice e Casalfiumanese (contrari i primi due, favorevole il terzo); stessa musica nel reggiano per Campegine, Gattatico e Sant'Ilario d'Enza (no dai primi due, sì da Sant'Ilario). Mentre il no è stato netto e unanime nel piacentino: sia tra Bettola, Farini e Ferriere, sia tra Ponte dell'Olio e Vigolzone.
    Nel dettaglio nel ferrarese a Mirabello il sì ha prevalso per un'incollatura (50,69% con 438 voti validi) e più decisamente a Sant'Agostino (1.216 voti validi, pari al 59,49%). Unanime anche la scelta del nome da dare all'aggregazione, che per i cittadini dev'essere Terre del Reno, scelta indicata dal 58,52% dei votanti di Mirabello e dal 57,34% di Sant'Agostino.
    Sotto e lungo il Po le proposte di fusione sono state tutte accolte con distinguo.
    Da est a ovest si parte nel riminese con Mondaino, Saludecio e Montegridolfo: Saludecio, il più popoloso, ha detto no con 612 voti validi, pari al 58,23%. Sì alla fusione da Mondaino e Montegridolfo: dal primo comune con 412 voti, pari al 69,48%; dal secondo con 405, quasi un plebiscito, visto che l'indice percentuale è del 92,89%. Ordine sparso anche sul nome scelto: Mondaino preferisce Castelli malatestiani (117 voti), Saludecio vorrebbe Sant'Amato (306 voti), Montegridolfo opziona Trecastelli di Romagna con 135 voti.
    Nell'imolese in provincia di Bologna, Borgo Tossignano ha detto no con 638 voti validi (57,12%); Casalfiumanese sì con 591 voti (53,34%) e Fontanelice no con 451 voti (59,5%). Il nome Valsanterno va bene sia a Casalfiumanese che a Fontanelice (52,29% e 46,63% rispettivamente le percentuali di preferenza dei due comuni), mentre Borgo Tossignano preferirebbe Borghi del Santerno con il 39,71%.
    L'ultimo dei tre "ni" su sei consultazioni riguarda il reggiano. No alla fusione da Campegine e Gattatico col- rispettivamente- 75,16% e 64,08% (1.634 e 1.625 i voti validi favorevoli), sì dal più popoloso Sant'Ilario d'Enza, che ha licenziato la pratica favorevolmente con 2.254 voti validi, pari al 62,80%.
    No secco alle due proposte di fusione nel piacentino.
    Bettola, Farini e Ferriere hanno detto stop rispettivamente con il 67,45% (833 voti), il 52,64% (279 voti) e il 75,12% (465 voti). Il no di Ponte dell'Olio e Vigolzone si è tradotto con due percentuali intorno al 60%: 60,03% Ponte dell'Olio (1.167 voti) e 59,14% Vigolzone (954 voti).

   La Regione rispetterà il volere dei cittadini. Lo ha detto Emma Petitti, assessore regionale al
riordino istituzionale
"Sono referendum consultivi - ha detto - che fanno parte del percorso per eventuali fusioni, proprio per dare l'ultima parola ai cittadini. Non vogliamo imporre nulla ai territori. La Regione mette a disposizione tutti gli strumenti per cercare di favorire questo percorso di partecipazione. Il nostro obiettivo è sempre quello di fornire i migliori servizi, cercando di mantenere, ove possibili, costi sostenibili. I risultati sono stati diversi, ovviamente dove ha prevalso il no sarà rispettato il volere dei cittadini. Dove invece la posizione non è risultata netta, ci sarà un impegno anche con i territori per un ulteriore confronto. Ricordiamo che il nuovo comune del ferrarese, Terre del Reno, potrà contare su contributi per un totale di quasi 11 milioni di euro nei prossimi 15 anni".
 

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