(ANSA) - BOLOGNA, 31 AGO - Nel secondo trimestre dell'anno,
le imprese attive in Emilia-Romagna aumentano di 1.888 unità
(+0,5%) rispetto al trimestre precedente, un incremento
relativamente contenuto. Più imprese nel commercio (+469) e
servizi di alloggio-ristorazione (+399 unità). In ripresa le
costruzioni (+189), stasi per la manifattura. In salita le ditte
individuali (+1.143) e le società di capitale (+843), si
riducono le società di persone (-151). Lo rileva Unioncamere
Emilia-Romagna, che ha elaborato i dati del Registro delle
imprese delle Camere di commercio.
Le imprese registrate in regione sono risultate 462.012 a
fine giugno, 1.860 in più (+0,4%) rispetto a fine marzo.
L'incremento è più ampio di quello riferito allo stesso
trimestre dello scorso anno, ma resta comunque relativamente
limitato, nonostante risulti il più ampio dal 2013. L'andamento
della consistenza delle imprese registrate regionali si conferma
lievemente peggiore rispetto a quello nazionale che nel
trimestre ha segnato una incremento più ampio (+0,5%). Rispetto
allo stesso trimestre dello scorso anno, le iscrizioni (6.668)
sono leggermente diminuite, le cessazioni (4.855) si sono
ridotte in misura lievemente più consistente, ma entrambi i dati
sono prossimi ai minimi dell'ultimo decennio.
Il dato delle imprese attive rende l'effettiva capacità della
base imprenditoriale in Emilia-Romagna. A fine giugno, le
imprese attive erano 409.792, 1.888 in più (+0,5%) rispetto al
trimestre precedente. L'incremento congiunturale rilevato è
ancora relativamente limitato, non va oltre la soglia delle
2.000 imprese, ma è l'aumento più sostanzioso rilevato dal 2013.
I settori di attività economica che più hanno concorso a
determinare la crescita delle imprese sono l'insieme del
commercio (+469 unità, +0,5%) e i servizi di alloggio e
ristorazione (+399 unità, +1,4%). Si segnala anche un aumento,
contenuto, delle imprese attive delle costruzioni (+189 unità,
+0,3%), settore in lenta ripresa. Gli effetti della crisi
risultano ancora evidenti nella lievissima crescita (+0,1%)
delle imprese della manifattura e nel leggero calo di quelle del
trasporto e magazzinaggio.
La contenuta espansione della base imprenditoriale è
derivata, in primo luogo, da un più consistente aumento delle
ditte individuali (1.143 unità, +0,5%), ritornato sui livelli
del 2012, e quindi dalla più rapida crescita delle società di
capitale (843 unità, +1%), analogo a quella dello stesso
trimestre dello scorso anno e superiore rispetto allo stesso
trimestre dei precedenti sette anni. La forte attrattività della
nuova normativa delle società a responsabilità limitata motiva
altresì una flessione delle società di persone (-151 unità,
-0,2%), che appare ampia tenuto conto della stagionalità
favorevole e senza precedenti, fatta eccezione per il secondo
trimestre del 2008 e dello scorso anno.
Gli effetti del ciclo economico - rileva Unioncamere - si
manifestano con ritardo sulla demografia delle imprese. La fine
della recessione appare dalla riduzione della mortalità. La
lenta ripresa in corso sostiene una modesta tendenza positiva.
Il segnale positivo più interessante che emerge dai dati del
trimestre pare essere la crescita delle ditte individuali. Ma
per un sostanziale aumento della natalità sarà necessaria
un'ampia e duratura ripresa. (ANSA).