(ANSA) - BOLOGNA, 26 AGO - Al giro di boa di fine agosto
della campagna 2016 di raccolta e trasformazione del pomodoro da
industria, sono state lavorate complessivamente quasi 1,3
milioni di tonnellate di materia prima, circa il 45% del
quantitativo contrattato, ottenute su oltre il 50% della
superficie coltivata, di cui quasi 26.900 in Emilia-Romagna. È
questo, in sintesi, il quadro emerso nel corso della visita
fatta oggi dall'assessore regionale all'Agricoltura, Simona
Caselli, in due stabilimenti industriali del Parmense: Emiliana
Conserve, a Busseto, e Greci Industria Alimentare (gruppo Fini),
a Ravadese.
Buona la qualità del prodotto e sicura garanzia di polpe,
passate e altri derivati industriali di pregio, con rese
ettariali un po' sotto la media, soprattutto a causa delle
grandinate che in alcune aree della regione hanno provocato
notevoli danni alle coltivazioni.
Partita con circa una settimana di ritardo sulla consueta
tabella di marcia, la campagna 2016 procede nel rispetto degli
obiettivi di produzione e nel segno della buona qualità della
materia prima. Complice un andamento climatico senza eccessive
ondate di calore e con notti relativamente fresche che hanno
favorito una corretta maturazione delle bacche, ben colorate e
con grado brix superiore a 5, valore che esprime un elevato
tenore zuccherino, più alto della media dell'ultimo quinquennio.
Il bacino di riferimento dell'Organizzazione
interprofessionale (Oi) del pomodoro da industria del Nord
Italia raggruppa gli attori della filiera di quattro regioni
(Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, oltre alla
provincia di Bolzano).
"In un mercato sempre più globalizzato - ha commentato
Caselli incontrando i rappresentanti delle associazioni degli
agricoltori, delle Organizzazioni di produttori (Op) e
dell'industria in una delle province più importanti della
regione per il pomodoro da industria (circa 4.700 gli ettari
coltivati e nove impianti di lavorazione) - l'Emilia-Romagna
deve competere puntando sulla qualità e sulla fascia alta del
mercato, intensificando gli sforzi sul versante della ricerca
varietale e dell'innovazione di prodotto. Solo così possiamo
difendere il valore delle nostre produzioni e incrementare il
reddito dei produttori". (ANSA).