(ANSA) - CASTROCARO (FORLI'-CESENA), 28 OTT - L'assemblea dei
soci di Unindustria Forlì-Cesena, Confindustria Ravenna e
Unindustria Rimini ha approvato la nascita, dal primo gennaio
2015, di Confindustria Romagna. Si tratta dell'unione federativa
delle attuali tre realtà, per arrivare, entro un paio di anni,
alla fusione vera e propria in un'unica realtà associativa
romagnola, con articolazioni locali. Quella che nasce è una
Confindustria Romagna che può contare su 1.444 aziende associate
con 70.773 dipendenti.
All'unione federativa delle tre realtà romagnole, è stato
spiegato, spetta il compito di creare le condizioni affinché,
attraverso la piena integrazione delle strutture esistenti, si
possa arrivare ad una fusione improntata all'efficienza e
all'efficacia. La governance dell'unione federativa sarà
affidata ad un presidente "pro tempore", che rimarrà in carica
sei mesi, a rotazione fra gli attuali tre presidenti
provinciali. Vi sarà poi un comitato di presidenza, formato
dagli altri due presidenti provinciali e dai rispettivi
direttori.
"La strada dell'integrazione - hanno sottolineato i tre
presidenti - offre una opportunità irrinunciabile per permettere
alle nostre imprese di affrontare con più forza questo difficile
momento. L'unione aumenterà le capacità di rappresentanza delle
imprese industriali della Romagna che potranno farsi sentire con
un'unica voce, più forte e incisiva". Il presidente regionale
Maurizio Marchesini ha invece sottolineato come si tratti "di
una scelta che le associazioni della Romagna fanno non per
necessità contingenti, ma grazie ad una visione strategica che
punta al massimo a ottimizzare le risorse e realizzare economie
di scala nell'offerta di servizi alle imprese associate".
"Con la nascita di Confindustria Romagna - ha concluso la
vice presidente di Confindustria, Antonella Mansi - si aggiunge
un altro importante tassello alla nostra nuova geografia
organizzativa che nella cornice della 'riforma Pesenti' ha
recepito le istanze espresse dalla base associativa in questi
mesi. Abbiamo trenta 'cantieri aperti' nel sistema, ed è proprio
dai singoli territori che stanno emergendo le direttrici del
cambiamento. In Romagna tre realtà associative protagoniste
dello sviluppo e della crescita dei loro rispettivi territori si
mettono in gioco assieme per scrivere ancora pagine importanti,
con lo sguardo rivolto al futuro, ma forti delle solide
competenze del passato". (ANSA).