(ANSA) - BOLOGNA, 1 SET - La crisi continua a colpire
l'edilizia emiliano-romagnola, anche se in modo meno pesante
rispetto al trimestre precedente. Emerge dall'indagine sulla
congiuntura delle costruzioni nel secondo trimestre 2014,
realizzata da Camere di commercio, Unioncamere Emilia-Romagna e
Unioncamere.
Il volume d'affari è sceso del 3% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno, un risultato meno pesante di quello
del trimestre precedente (-4,1%). Va molto peggio a livello
nazionale (-6,7%). In Emilia-Romagna, tuttavia, il bonus fiscale
sulle ristrutturazioni e la ricostruzione post sisma non portano
ancora l'auspicata ripresa: manca infatti la domanda e il
credito non risulta sufficientemente disponibile.
Nel primo semestre le ore di cassa integrazione autorizzate,
circa 5 milioni e 619 mila, sono diminuite del 20,3%, ma gli
interventi straordinari per stati di crisi aumentano del 30,4%.
Secondo il sistema Smail delle Camere di commercio dell'Emilia
Romagna, tra giugno 2008 e giugno 2013 l'edilizia ha perso
22.692 addetti.
A fine giugno le imprese attive nelle costruzioni erano
70.441 unità, in un anno 1.649 in meno (-2,3%). La riduzione è
più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione
specializzati (-909 unità, -1,7%) e più rapida per le attive
nella costruzione di edifici (-3,7%, -711 unità). La diminuzione
è determinata dalle imprese individuali (-2,7%) e dalle società
di persone (-3%). Più contenuta la flessione per i consorzi e le
cooperative (-2,2%). Le società di capitali restano invariate
(-0,1%). (ANSA).