(ANSA) - BOLOGNA, 30 AGO - Sono saliti a 378 i prodotti
dell'Emilia-Romagna iscritti nel 2015 all'albo nazionale delle
specialità alimentari tradizionali, con un incremento di 22
specialità rispetto a quelle iscritte nell'albo 2014. Lo ha
segnalato Coldiretti E-R inaugurando all'Expo, a Piazzetta
Emilia-Romagna, la mostra "in parallelo" dei prodotti veri e di
quelli di imitazione delle principali produzione di qualità
dell'Emilia-Romagna sparsi nel mondo.
Con l'aumento delle specialità alimentari tradizionali e con
i 41 prodotti Dop e Igp - commenta Coldiretti - aumenta la
fascia dei prodotti della nostra regione a rischio imitazione.
In particolare sono a rischio imitazione 163 specialità a base
di pasta fresca e prodotti della panetteria, a partire dalle
lasagne per arrivare ai tortellini e tagliatelle imitati in
tutto il mondo, ma anche i salumi e i vini. Per la qualità e la
fama dei suoi prodotti, l'agroalimentare e l'enogastronomia
dell'Emilia-Romagna sono 'terra di saccheggio' per i pirati del
cibo, al punto che, secondo stime Coldiretti, le imitazioni dei
prodotti dell'Emilia Romagna nel mondo valgono circa 8 miliardi
di lire su un totale di 60 miliardi di falso made in Italy.
Oltre alla lista infinita di imitazioni del Parmigiano Reggiano,
l'Emilia-Romagna viene richiamata in prodotti a volte assurdi
come la "Bolognese", salsa al basilico (ma senza ragù) prodotta
in Estonia, la "mortadela siciliana" prodotta in Brasile, la
"Turkey Bologna", imitazione della mortadella a base di carne di
maiale, pollo e tacchino.
Potenzialmente le esportazioni agroalimentari regionali
potrebbero triplicare perché nel 2014 - rileva Coldiretti sulla
base dei dati del rapporto agroalimentare di Regione e
Unioncamere - l'Emilia-Romagna ha esportato 5.448 milioni di
euro (+0,2% sul 2013), con un saldo commerciale passivo di 927
milioni, stabile rispetto all'anno precedente. Parmigiano e
carni lavorate (insaccati), che sono i più imitati, sono anche
quelli con i numeri più alti nell'export dopo l'ortofrutta:
l'E-R nel 2014 ha esportato 600 milioni di carni preparate e 609
milioni di prodotti lattiero caseari in cui fanno la parte da
leone i formaggi (Parmigiano, Provolone, Grana Padano). E
l'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente
migliorare con una più efficace tutela nei confronti della
'agropirateria' internazionale che utilizza impropriamente
parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che
si richiamano all'Italia. Si tratta di un inganno favorito dalla
mancanza di trasparenza in etichetta sull'origine dei prodotti.
(ANSA).