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Studenti Erasmus si preparano a scambio culturale con Ierest

Emilia-Romagna Europa

Studenti Erasmus si preparano a scambio culturale con Ierest

Università di Bologna alla guida del progetto Ue

BRUXELLES, 27 marzo 2014, 19:37

Redazione ANSA

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Preparare gli studenti decisi a partire per trascorre un periodo di studio in un'università europea col programma Erasmus ad avere un buon scambio interculturale: si può sintetizzare così il senso del progetto Ierest, coordinato dall'Università di Bologna. Partito ad ottobre 2012, Ierest costa 502mila euro e di questi sono 360mila i fondi che arrivano dal Lifelong Learning Programme della Commissione Ue (dg Educazione, Giovani e Sport, commissario Ue Androulla Vassiliou). "Dopo oltre 25 anni di Erasmus, diversi studi dimostrano che partecipare al programma non significa automaticamente aprirsi verso l'altro, la mobilità di per sé non porta a maggiori capacità di muoversi in un ambiente interculturale" spiega Ana Beaven, coordinatrice di Ierest e collaboratrice del Centro linguistico dell'ateneo bolognese.
    Il progetto prevede tre moduli di preparazione: uno prima della partenza, uno nel periodo in cui si è fuori e un terzo al ritorno. "A Bologna quest'anno parte il primo modulo di 21 ore, che si tiene ad aprile, il secondo sarà ad ottobre e l'ultimo ad aprile 2015". Il primo modulo, che come esperienza pilota a Bologna interessa venti ragazzi da varie facoltà e con differenti destinazioni. "Il corso - spiega la coordinatrice - cerca di sfatare stereotipi e luoghi comuni, di insegnare ad avere un atteggiamento critico: prima nei confronti dell'altro, poi rispetto alle discriminazioni o stereotipi di cui si può essere oggetto, che possono generare subito antipatia". Un'altra fase della formazione quindi è quella che insegna a comunicare con l'altro in maniera costruttiva, senza pregiudizi. In prima fila nel progetto europeo ci sono l'Università di Lovanio (Belgio), l'Università di Savoia (Francia), l'Università di Helsinki (Finlandia), l'Università di Primorska (Slovenia), la Open University e la Durham University (Gran Bretagna), tutte impegnate a fornire una marcia in più ai propri studenti, a livello mentale.
    "Fra gli altri partner abbiamo anche le associazioni europee di studenti e insegnanti: senza di loro il nostro progetto non avrebbe senso" racconta Beaven. La prima formazione a Lovanio, in Belgio, è già cominciata, ma per sapere se e come avrà funzionato bisognerà aspettare la fine di Ierest, ad ottobre 2015: per allora saranno pronte le valutazioni e le "pagelle" date dagli studenti al loro rientro, in tutti gli atenei partecipanti. (ANSA)

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