Cos'hanno in comune Dante
Alighieri e Olga Tokarczuk, Nobel 2018 per la letteratura? Lo si
potrà scoprire l'8 giugno alle 21 alla Rocca Brancaleone
nell'ambito del Ravenna Festival con "Che dir non posso con
parola", occasione per dialogare sulla parola e poetica da Dante
a oggi tra la poetessa e scrittrice polacca, premiata "per un
immaginario narrativo che con passione enciclopedica rappresenta
l'attraversamento dei confini come forma di vita", e Matteo
Cavezzali.
Un incontro realizzato in collaborazione con ScrittuRa
Festival, del quale Cavezzali è ideatore e direttore artistico,
e con l'istituto polacco di Roma. All'incontro seguirà il
concerto 'Gli avi' dell'High Definition Quartet con la
partecipazione di Igor Boxx.
Insignita di numerosi premi letterari, tradotta in 19 lingue,
vincitrice, oltre al Nobel, del Man Booker Prize e per tre volte
del premio Nike, Olga Tokarczuk, classe 1967, è una delle
autrici più popolari in Polonia. Figlia di un'insegnante e di un
bibliotecario, vorace lettrice fin da bambina, è particolarmente
impegnata per la difesa dell'ambiente e per una relazione
pacifica tra mondo polacco e mondo tedesco, sulla quale pesano
ancora gli eventi del secondo conflitto mondiale. Natura,
politica, misticismo sono temi ricorrenti dei suoi romanzi, che
mettono in scena il rapporto fra uomo e pianeta e quelle
barriere culturali che portano a scelte conflittuali sul piano
etico, religioso e linguistico.
L'High Definition Quartet è uno dei più interessanti ensemble
jazz polacchi; la sua originalità e freschezza gli hanno
guadagnato diversi riconoscimenti, fra cui il prestigioso Jazz
Hoeilaart nel 2011. A Ravenna, insieme a Igor Boxx, propongono
una "seduta spiritica musicale", che interpreta in musica la
seconda parte del dramma Gli avi del poeta romantico polacco
Adam Mickiewicz, traduttore della Commedia in polacco.
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