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'Something for the Ivory' di Helen Dowling a Bologna

'Something for the Ivory' di Helen Dowling a Bologna

Dal 7/5 nell'ambito Programma di Residenze Rose edizione 2020/21

BOLOGNA, 04 maggio 2021, 10:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Villa delle Rose a Bologna ospiterà dal 7 maggio al 6 giugno il progetto espositivo di Helen Dowling 'Something for the Ivory'. La mostra costituisce l'esito finale di restituzione pubblica del percorso formativo e creativo che l'artista britannica (Guernesy, 1982) ha intrapreso durante il periodo di soggiorno a Bologna durato sette settimane, tra ottobre e novembre 2020, come ospite della Residenza per artisti Sandra Natali, nell'ambito dell'edizione 2020-21 del Programma di Residenze Rose promosso da MAMbo-Museo d'Arte Moderna.
    La pratica multidisciplinare di Helen Dowling - spiega la curatrice Giulia Pezzoli - "analizza le strutture del linguaggio digitale e video. Nei suoi lavori, materiali di repertorio e riprese realizzate personalmente vengono combinate per creare opere dall'effetto intimo e avvolgente, in cui il confine tra realtà e immaginazione si confonde. Nel processo di editing, colore, movimento, ritmo e suono interagiscono mescolando differenti livelli di significato e creando nuove associazioni di immagini e nuovi potenziali sviluppi narrativi".
    'Something for the Ivory', progetto di ricerca già avviato nel 2017 con l'opera video omonima e di cui la mostra costituisce il secondo capitolo, riflette sulle implicazioni concettuali alla base della produzione e dell'uso di immagini e video di repertorio, creati e resi disponibili su piattaforme online per essere liberamente acquistabili e utilizzabili per i più svariati contenuti ed impieghi. Durante il periodo di residenza a Bologna, la ricerca di Dowling si è orientata sul rapporto tra corpi e dinamiche produttive, mettendo in relazione il processo di creazione di 'filmati stock appositamente realizzati' con l'attività di Anna Morandi Manzolini (1714 - 1774), scultrice e al tempo rarissimo caso di anatomista donna, di cui l'artista ha potuto osservare l'originale collezione ceroplastica al Museo di Palazzo Poggi.
   

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