Anche se le indiscrezioni sulla perizia genetica sulle spoglie trovate nella bara di Maria Fresu venissero confermate, e cioè venisse appurato che i resti non appartengono alla donna morta il 2 agosto 1980 nella Strage di Bologna, ma ad altre due persone, non si potrebbe comunque parlare di 86/a vittima dell'attentato. È la posizione del presidente dell'associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi. "Per quello che riguarda il processo non sposta niente. Per dire che è l'86/a vittima bisognerebbe fare l'analisi di tutti i Dna, e poi valutare", ha detto all'ANSA, commentando le indiscrezioni comparse su diverse testate.
Proprio ieri la perita Elena Pilli ha chiesto alla Corte di assise, che sta processando Gilberto Cavallini, altri 7 giorni per poter concludere la relazione, che non è quindi ancora depositata. "Bisogna considerare - prosegue Bolognesi - che non stiamo parlando di un incidente stradale. C'è stata un'esplosione, poi il trasporto in autobus. I resti possono essersi mescolati".