"In quei momenti, non pensi ai
rischi che corri tu, ma pensi a quello che sta succedendo e a
trovare una soluzione. Pensi a come risolvere un problema.
Tornerò subito al lavoro". Così il maggiore Elio Norino,
comandante dei Carabinieri della Compagnia Bologna Borgo
Panigale, ripercorre le ore di emergenza di questo pomeriggio,
nelle campagne di Castel Maggiore dove è esondato il fiume Reno.
Norino aveva già sofferto, in prima persona e con altri
militari, diverse conseguenze nell'intervento per l'esplosione
dell'autocisterna di Gpl che il 6 agosto fece crollare il ponte
dell'A14 a Borgo Panigale. Rimasto ferito, dopo il tempo
necessario per guarire, era tornato in servizio: oggi ancora un
intervento in prima linea, in via Bondanello, per salvare alcune
persone rimaste isolate nelle abitazioni circondate dal fiume.
Dall'ospedale Maggiore, dove è stato trasferito per ipotermia
dal 118, racconta: "Siamo stati circa due ore con le gambe
nell'acqua gelida e torbida. Con altri carabinieri, abbiamo
portato in salvo i residenti, anche una coppia di anziani che
erano scivolati in ginocchio spinti dalla potenza dell'acqua. La
corrente fortissima - aggiunge - ci ha sorpreso: con un
trattore, in quattro carabinieri abbiamo cercato di portare in
salvo alcune persone, ma la forza della piena ha spinto il mezzo
in un fosso, a lato della strada. I Vigili del fuoco hanno
recuperato tutti". Tanta la gratitudine delle persone nei
confronti dei militari. "Una signora che abbiamo aiutato -
conclude Norino - ora è qui al Maggiore, ci sta ringraziando
anche ora e parla di noi ai medici e agli infermieri".
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