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Bimba invalida dopo il parto, pignorati 2,5 milioni a Ausl

Dopo la condanna a risarcire, la somma non è stata versata

A giugno il Tribunale civile di Ravenna ha condannato l'Ausl Romagna a risarcire con 1,7 milioni di euro la famiglia di una ragazzina di quattordici anni, rimasta gravemente invalida a seguito del parto. Nonostante la sentenza sia divenuta esecutiva a luglio e l'Ausl non abbia proposto appello, la somma non è stata corrisposta. Per questo i familiari della ragazzina hanno proceduto al pignoramento sui conti dell'azienda sanitaria, per 2,5 milioni di euro (la somma dovuta aumentata di un terzo, come per legge). I familiari, assistiti dagli avvocati Chiara Rinaldi e Francesca Giardini, hanno citato l'Azienda sanitaria davanti al giudice dell'esecuzione di Forlì, dove ha sede l'istituto di credito che gestisce il servizio tesoreria dell'Ausl, con udienza fissata al 15 gennaio 2019.

La vicenda risale al marzo del 2004. La madre si presentò all'ospedale di Lugo per un controllo della gravidanza gemellare, giunta alla 38/a settimana. I medici rilevarono una sofferenza fetale, ma non la ricoverarono. Non erano disponibili culle termiche, né un'ambulanza. La donna fu inviata con mezzi propri all'Ospedale di Ferrara, dove nacquero le bambine. La prima, ormai asfittica, riportò una gravissima paralisi cerebrale.

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