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Intimidazione a custode giudiziario dei beni nel processo Aemilia

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Intimidazione a custode giudiziario dei beni nel processo Aemilia

Avvocato Di Legami: "Preoccupato, ma vado avanti"

21 novembre 2018, 10:29

Redazione ANSA

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Il processo Aemilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il processo Aemilia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il processo Aemilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una busta con escrementi è stata recapitata nello studio palermitano dell'avvocato Rosario Di Legami. Il legale è amministratore giudiziario in Sicilia, Calabria e soprattutto in Emilia-Romagna dove è custode dei beni sequestrati alla 'Ndrangheta nel maxi-processo Aemilia. È lo stesso processo che ha condannato l'ex calciatore Vincenzo Iaquinta e il padre Giuseppe, ma anche Francesco Amato, l'uomo che il 5 novembre si è asserragliato in un ufficio postale prendendo ostaggi. "Non posso negare, sarei ipocrita se lo facessi, che una certa dose di preoccupazione c'è. Ma ciò non mi impedirà di continuare a fare il mio dovere, né più, né meno. Se poi fare il proprio dovere rappresenta un'anomalia per qualcuno, ne prendo atto", ha detto Di Legami all'ANSA.

L'anonimo mittente si è attribuito come indirizzo via Scorsone: a Corleone la strada è quella dove abita la famiglia del defunto boss Totò Riina e che da qualche giorno si chiama Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979. Sono in corso approfondimenti per capire da dove venga la busta.

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