Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Va alla Mostra restauro Morte a Venezia

Va alla Mostra restauro Morte a Venezia

Film Visconti rieditato da Cineteca Bologna e Istituto Luce

BOLOGNA, 13 luglio 2018, 17:30

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna al Lido, per la 75/a Mostra del Cinema, "La morte a Venezia" di Luchino Visconti (1971): ambientato proprio al Lido, il film sarà presentato nel restauro promosso da Cineteca di Bologna e Istituto Luce-Cinecittà, con Warner Bros e The Criterion Collection. Tratto da Thomas Mann, è la storia introversa - scriveva il poeta Giovanni Raboni - della crisi di "un intellettuale di mezza età" che, di fronte all'erotismo di "un adolescente incontrato per caso", "vede sgretolarsi fino alla morte fisica l'impalcatura delle proprie concezioni estetiche e morali".
    La Cineteca di Bologna presenta alla Mostra anche un altro restauro, con Titanus: per il secondo lungometraggio di Ermanno Olmi, Il posto, che a Venezia vinse il Premio della Critica nel 1961. E' "la storia di un ragazzo di povera famiglia - scriveva Alberto Moravia - timido, mediocre", che cerca, "un posto, ossia un impiego qualsiasi". Fare l'impiegato a Milano, spiegava Olmi, "è un'iniziazione per lui" che arrivava dalla cascina del padre.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza