"Qualche giorno fa un giovane
lavoratore, un rider bolognese di una piattaforma per consegne,
si è iscritto alla Uil: un paio di giorni dopo è stato
licenziato, con un freddo messaggio tramite app. Una casualità?
Vedremo. Intanto, abbiamo avviato un'azione legale a difesa del
nostro iscritto e non ci fermeremo fino a quando non sarà
accertata la verità dei fatti e il lavoratore non sarà
riassunto". Lo scrive in una nota il segretario generale della
Uil, Carmelo Barbagallo.
Per il leader sindacale "se davvero fosse stato licenziato
perché iscritto a un Sindacato o, magari, solo perché partecipe
di qualche attività sindacale, saremmo di fronte a un fatto
gravissimo. Sarebbe la prova - ha aggiunto - semmai ce ne fosse
ancora bisogno, che, per una parte dei cosiddetti nuovi lavori e
delle piattaforme 4.0, abbiamo a che fare con forme di
caporalato 4.0".
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