"Abbiamo in maglia rosa un
soggetto che, a volerla dire tutta, al Giro non avrebbe dovuto
esserci". Ad affermarlo, dopo l'exploit di Chris Froome nella
tappone alpino di ieri, è Ivano Fanini, patron della squadra
ciclistica Amore e Vita, da anni in prima linea nella lotta al
doping.
Fanini ripercorre la vicenda: "Abbiamo in gara un ciclista al
quale è stata riscontrata positività ad un controllo antidoping
nel corso della Vuelta di Spagna 2017 (che ha vinto) . E'
risultato aver assunto un antiasmatico, il Ventolin, in un
dosaggio di salbutamolo ben oltre i limiti consentiti.
Attenzione: non nega di averne fatto uso, ma si difende dicendo
di non aver fatto nulla di male. Insomma, era malato e doveva
curarsi. Infatti sventola la solita esenzione terapeutica che
consente agli atleti l'utilizzo di prodotti aventi anche effetto
dopante".
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