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Mambro, a Bologna mi sento deportata

Mambro, a Bologna mi sento deportata

'Dopo Acca Larentia noi di destra eravamo carne da macello'

BOLOGNA, 23 maggio 2018, 14:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"C'è una sorta di autodifesa personale, faticosa. Faccio molta fatica anche a ricordare.
    Venire a Bologna è faticoso, mi sento una deportata qui a Bologna". L'ha detto in un passaggio della testimonianza al processo a Bologna all'imputato Gilberto Cavallini Francesca Mambro, condannata per la strage del 2 Agosto 1980. L'ex Nar l'ha detto spiegando la difficoltà nel rispondere al Pm, Antonello Gustapane, che chiedeva dettagli risalenti alla primavera 1980. Le sue parole hanno suscitato qualche mugugno da parte del pubblico in aula composto anche da familiari delle vittime della strage.
    "Dopo Acca Larentia nell'ambiente si cominciò a riflettere che noi di destra eravamo carne da macello", ha risposto invece quando lo stesso pm le ha chiesto perché fece la prima rapina a Roma, nel 1979, all'armeria di via IV Novembre uno dei primi atti violenti dell'ex Nar. E ha aggiunto: "Non ho mai perduto l'umanità anche quando ho fatto cose malvagie. Non ho fatto nulla di cui dovermi vergognare qui oggi a Bologna".
   

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