Il 15 ottobre 2017 l'87enne Alfonso
Benini fu trovato dai vicini in un lago di sangue nel giardino
di casa, a Cesenatico, nel Forlivese. Era stato ripetutamente
colpito al capo con un oggetto contundente, mai ritrovato, che
gli aveva procurato gravissime fratture e traumi. A lungo fra la
vita e la morte, le sue condizioni sono tuttora considerate
critiche.
Per l'aggressione e con l'accusa di tentato omicidio
aggravato dello zio, è finita in carcere la nipote, 56 anni,
residente nei pressi di San Mauro Mare. Le indagini dei
carabinieri, scartate presto le ipotesi di una caduta
accidentale o di un'aggressione per rapina, nonostante in un
primo tempo la vittima, che ha gravi problemi di vista, avesse
sostenuto questa tesi, si sono concentrate sui parenti e sulla
donna che da tempo lo accudiva. Alla base del gesto, ci
sarebbero motivi economici: la paura di essere esclusa dal
testamento e della revoca di una polizza vita di cui era
beneficiaria, dopo un tentativo, fallito, di far interdire
l'anziano.
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