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Igor, atto Pm parla di ricerca complici

Igor, atto Pm parla di ricerca complici

Nella richiesta della Procura di Bologna Feher è unico indagato

BOLOGNA, 24 novembre 2017, 11:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il 6 novembre la Procura di Bologna ha chiesto al Gip la proroga delle indagini in corso su Norbert Feher-Igor Vaclavic. Nella richiesta, visionata dall'ANSA, il serbo latitante risulta unico indagato e l'atto è motivato dalle indagini ancora in corso con l'analisi del traffico telefonico dello straniero "volto a confermare la presenza nei luoghi dei delitti" e da intercettazioni "anche volte a identificare le persone che ne hanno favorito la latitanza e la fuga".
    La richiesta è stata inoltrata dal Pm Marco Forte al Gip Letizio Magliaro, scaduti i primi sei mesi per le indagini preliminari. E' in corso di notifica all'avv. Cesare Pacitti, difensore del latitante, e alle persone offese: le due vittime degli omicidi, la vedova del barista Davide Fabbri, i familiari della guardia volontaria Valerio Verri. Oltre a loro, l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia ferita nell'agguato nel Mezzano, la guardia giurata rapinata a Consandolo e un pachistano aggredito tra i due omicidi.

Procuratore, ridicolo confermare o smentire 'Non commentiamo notizie stampa. Il nostro impegno è continuo'


"Io non commento le notizie che escono sui giornali. L'ho detto, lo ripeto, è già capitato. Noi stiamo lavorando, le cose che facciamo le sappiamo noi. Questo non è il momento di cronaca o di informazione, ma di indagini e investigazione che su Igor non hanno mai cessato di esistere. Sarebbe assolutamente ridicolo che io confermassi o meno che procediamo o non procediamo per favoreggiamento". Così il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato ha risposto a domande su quanto riportato da Repubblica, secondo cui ci sarebbero cinque indagati per aver favorito la fuga di Norbert Feher. Amato ha ricordato l'impegno degli investigatori e le difficoltà nel cercare una persona che "si muove in maniera assolutamente autonoma. Questo - ha detto - rende il nostro lavoro particolarmente difficile, ma nonostante questa difficoltà noi ci stiamo muovendo, come abbiamo fatto dalla primavera di quest'anno, senza soluzione di continuità".

"La notizia - ha detto Amato, a margine di un'iniziativa in Comune a Bologna - non è quella che esce sul giornale, ma quella che emerge dalle investigazioni, nella misura in cui può essere rappresentata all'esterno.
Mi dispiace, ma questa è la mia risposta". Il procuratore ha aggiunto di essere sempre stato fiducioso, "nella misura in cui conosco l'impegno che i carabinieri e la Procura della Repubblica al loro fianco ci stanno mettendo. Ho più volte ripetuto una frase che ho condiviso del ministro Minniti, quando è venuto a Molinella e ha apprezzato lo sforzo immane che lo Stato sta facendo per queste due vittime, che dimostra la serietà delle istituzioni e delle persone che rappresentano in questo momento le istituzioni". "Non c'è la palla di vetro - ha continuato - e non tutto quello che si fa, seppur con buona fede e impegno, ha un
risultato". Ma "quello che posso affermare con chiarezza, e il nostro modus agendi lo dimostra, è un impegno continuo. Più di questo non si può fare".
Allora in questa situazione "lavorare con tranquillità, pur nella consapevolezza che ogni tanto bisogna fare tornare il 'tema Igor', è una sorta di pretesa che in questo momento, in un'indagine complicata, dobbiamo pretendere". Le difficoltà sono legate alla personalità del ricercato, che "non ha un collegamento con il territorio nazionale, né ne ha uno stabile o strutturato con una famiglia, con un gruppo di persone". Ma il
messaggio che il procuratore ha voluto dare è quello di un impegno continuo, "senza stare a commentare affermazioni sulla sussistenza o insussistenza di un'iscrizione". Facendo diversamente "derogherei - ha spiegato - a quelli che sono i principi del comportamento di chi vuole condurre con il doveroso riserbo indagini delicate".

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