Tredici professori e dodici
ricercatori del dipartimento di Ingegneria industriale
dell'università di Bologna sono stati segnalati dalla Guardia di
Finanza alla Procura regionale della Corte dei conti per
attività lavorative incompatibili con l'impiego accademico. Il
danno all'erario ipotizzato è di 3,9 milioni.
Le indagini hanno riguardato dipendenti che avevano optato
per il regime di impegno a tempo pieno e quindi avevano deciso
di porsi in un rapporto di 'esclusività' con l'ateneo. E' stato
tra l'altro appurato che un professore e tre ricercatori avevano
una situazione di incompatibilità assoluta, visto che
rivestivano cariche operative in società commerciali: a questi è
stato contestato un danno erariale di 591.867 euro, pari alla
retribuzione pubblica percepita. Poi 21 docenti sono risultati
titolari di partite Iva: il danno in questo caso è di 3,3
milioni, la differenza tra le somme percepite come stipendio da
docenti e quelle spettate se avessero optato per il regime di
tempo definito.
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