La Casa di cura di Piacenza Srl,
clinica privata accreditata, e il direttore sanitario all'epoca
dei fatti contestati sono stati condannati dalla Corte dei conti
a risarcire la Regione Emilia-Romagna con 292mila euro, danno
erariale per rimborsi percepiti e non dovuti per prestazioni
sanitarie. Al centro delle accuse dei pm contabili c'erano
interventi per vene varicose e altre piccole operazioni simili,
fatte in regime di ricovero, seppur breve, invece che in regime
ambulatoriale, con il conseguente maggior esborso dal parte del
Servizio sanitario regionale.
I fatti accertati dalla Guardia di Finanza andavano dal 2006
al 2012. La richiesta dell'accusa era di 1,2 milioni, ma i
giudici hanno ridotto la somma, anche in virtù della
prescrizione, a 292mila euro. La parte principale riguardava,
appunto, prestazioni ingiustificatamente considerate interventi
chirurgici in regime di ricovero diurno; il danno è da
addebitarsi alla clinica che avrebbe indebitamente incamerato di
più rispetto al dovuto.
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