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Uno bianca: Pm, benefici? Da rivedere

certezza della pena

Uno bianca: Pm, benefici? Da rivedere

'Ha ragione Orlando, oggi vanno concessi. Ma si può cambiare'

BOLOGNA, 19 agosto 2017, 13:46

Redazione ANSA

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(ANSA) - BOLOGNA, 19 AGO - "Lo stupore e il dolore delle vittime è umanamente comprensibile ma le leggi in vigore devono essere applicate dai magistrati. Oggi ha ragione il Ministro Orlando: dopo più di venti anni di reclusione certi benefici si possono ottenere. Se poi la sensibilità culturale è mutata rispetto al tempo della loro emanazione, nulla vieta di modificarle". Così il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, che fu il Pm dell'inchiesta e del processo bolognesi sulla banda della Uno bianca e che si occupa anche si esecuzione delle sentenze di condanna, risponde all'ANSA sulle polemiche scaturite dalla concessione del permesso a Marino Occhipinti, condannato all'ergastolo per uno degli omicidi della banda, per trascorrere una settimana in un albergo in Valle d'Aosta. "Più in generale e quindi non riferendomi al fatto di cronaca - risponde Giovannini - da anni ormai penso che il vero problema dell'esecuzione penale sia la mancanza di certezza della pena. Alle volte condanne anche severe, dopo qualche anno, agli occhi dell'opinione pubblica sembrano come evaporare. Penso in particolare alla liberazione anticipata che comporta notevoli riduzioni di pena per ciascun anno espiato. Forse, almeno per i reati più gravi, occorrerebbe ripensare l'istituto non prevedendone l'applicazione per la custodia cautelare sofferta e per un congruo periodo in cui la pena è divenuta definitiva. Si tratta insomma di ripensare, seppur in minima parte, l'attuale sistema ammettendo che la fase rieducativa, sancita dalla Costituzione, dovrebbe iniziare sul piano sia concettuale che materiale, dopo un periodo di tempo commisurato alla gravità del reato commesso". 

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