Una mappa del cielo, un opuscolo
per studiare i geroglifici con all'interno un foglietto per
imparare il linguaggio morse, ma anche due settimane
enigmistiche dell'anno Duemila e una bottiglia di 'Limoncetta di
Sorrento'. Oggetti, oltre a viveri e un mini-kit per medicarsi,
che Igor Vaclavic alias Norbert Feher custodiva nel Fiorino
rubato e abbandonato l'8 aprile a Molinella, su cui i
Carabinieri del Ris di Parma hanno isolato nove impronte
digitali riconducibili agli alias dello straniero, accusato di
due omicidi tra Bologna e Ferrara.
Dalla relazione degli specialisti dell'Arma depositata a
maggio si evince anche che su un dizionario italiano-spagnolo,
oltre ad impronte di 'Igor', è stata repertata anche un'unica
traccia riconducibile ad un altro pregiudicato presente negli
archivi. Si tratta di un dominicano, che da tempo sarebbe stato
ascoltato sui rapporti con il latitante e tenuto sotto
controllo, senza che emergessero elementi utili a rintracciare
il killer.
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