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Mafia: no a scarcerazione Riina

tribunale sorveglianza

Mafia: no a scarcerazione Riina

Legale, 'resta in ospedale ma proporremo ricorso'

PALERMO, 19 luglio 2017, 13:26

Redazione ANSA

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Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta di differimento pena o, in subordine, di detenzione domiciliare presentata dai legali del boss Totò Riina. I giudici hanno riunito due procedimenti, decidendoli insieme. Riina quindi resta detenuto al 41bis nel reparto riservato ai carcerati dell'ospedale di Parma. Alla richiesta dei legali, motivata da ragioni di salute del boss, si è opposto il pg di Bologna Ignazio De Francisci.
    "Toto' Riina rimane in ospedale ma è una ordinanza ampiamente ricorribile, e come tale sarà oggetto di ricorso", ha dichiarato il legale di Toto Riina, avvocato Luca Cianfaroni.
   "Io non mi pento...a me non mi piegheranno" e "Io non voglio chiedere niente a nessuno ... mi posso fare anche 3000 anni no 30 anni". Così Totò Riina si è rivolto alla moglie Antonietta Bagarella in un colloquio video-registrato avvenuto lo scorso 27 febbraio. Le parole del dialogo, "nel contesto di uno scambio di frasi su istanze da proporre", scrivono i giudici, sono nell'ordinanza con cui la Sorveglianza ha rigettato l'istanza del boss di Cosa Nostra. Riina appare "ancora in grado di intervenire nelle logiche di Cosa Nostra", nonostante le sue condizioni di salute e l'età ormai avanzata e "va quindi ritenuta l'attualità della sua pericolosità sociale": è un passaggio cruciale dell'ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Bologna, nel rigettare l'istanza di differimento pena del boss.

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