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Terza notte di caccia al killer: cani si fermano in riva ai canali

Esiti balistici confermano, la stessa pistola per due omicidi

  In due occasioni nelle ultime ore i cani molecolari, addestrati per seguire le scie olfattive, sembravano aver fiutato la pista giusta per trovare il killer ricercato tra le province di Bologna e Ferrara per gli omicidi di Budrio e Portomaggiore. Ma in entrambi i casi gli animali, a cui erano stati fatti annusare gli indumenti abbandonati in un furgoncino dall'indagato, si sono fermati sulla riva di corsi d'acqua. La circostanza fa pensare che Norbert Faher alias Igor Vaclavic si possa essere immerso nei canali, numerosi nell'area palustre dove si concentrano le battute, facendo così smarrire le proprie tracce. Nei racconti sul latitante ce n'è anche uno risalente al 2010, quando per sfuggire ad un arresto per rapina nel Ferrarese si gettò in un fiume e rimase sott'acqua respirando con una canna. Poi alla fine, però, fu preso.

 Per trovare l'uomo che è di origine serba, come ha riferito ieri sera il comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette, sono impiegate su più turni centinaia di persone, coordinate dalla caserma di Molinella, divenuta base delle operazioni. Le ricerche, cui partecipano le forze speciali, si concentrano principalmente tra casolari abbandonati e paludi, in una zona di circa 40 chilometri quadrati, tra le oasi di Marmorta e Campotto.

   Intanto sono arrivati gli esiti balistici, secondo cui il barista Fabbri e la guardia volontaria Verri sono stati uccisi dalla stessa pistola, una Smith&Wesson 9x21. Il fuggitivo ne avrebbe anche una seconda. Gli inquirenti hanno poi sentito vari conoscenti del latitante, per comprenderne abitudini e provare a prevederne le mosse.

   Nei bar e nelle strade di Molinella non si parla d'altro e la domanda che le persone si pongono è come faccia l'uomo più ricercato d'Italia, il serbo 41enne dai molti alias, ad essere ancora alla 'macchia' dopo tre notti e due giorni di gigantesca caccia all'uomo, con posti di blocco, elicotteri e l'impegno dei reparti speciali. In questo clima di preoccupazione collettiva, ci sono stati anche alcuni falsi avvistamenti. In particolare ieri pomeriggio un testimone ha riferito di aver notato, non è chiaro in che zona, una persona che accorgendosi di essere osservata si è improvvisamente abbassata, sparendo alla vista. Il cittadino ha chiamato i soccorsi, sono subito scattate approfondite ricerche nell'area, che però non hanno dato risultati.

     IL CAPPELLANO DEL CARCERE DI FERRARA: 'COSTITUISCITI' - "Ti supplichiamo: costituisciti e reintegrati in una compagnia ecclesiale piena di accoglienza e di perdono. Noi ti chiamiamo fratello, e per sempre, e ti chiediamo di consegnarti ed evitare altre irreparabili tragedie e scontri". E' la lettera-appello al killer in fuga, Igor Vaclavic alias Norbert Feher, firmata dal cappellano del carcere di Ferrara, don Antonio Bentivoglio, e dai catechisti della casa circondariale. Fu don Bentivoglio a battezzare il serbo nel carcere dell'Arginone con il nome di Ezechiele.

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