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Multe annullate, ex prefetto a giudizio

Multe annullate, ex prefetto a giudizio

A Rimini usava anche dipendente come cameriere personale

RIMINI, 07 marzo 2017, 16:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Multe annullate senza motivo a parenti e amici. Per questo motivo sono stati rinviati a giudizio, con l'accusa di abuso d'ufficio, l'ex prefetto di Rimini, Vittorio Saladino, attualmente commissario straordinario del Comune di Fermo, l'ex vice prefetto Giuseppe Puzzo e l'ex vice comandante della polizia municipale di Riccione Fabio Franchini. A Saladino è contestato anche l'indebito utilizzo di un dipendente della prefettura con mansione di ausiliario tecnico, al quale in orario d'ufficio, veniva chiesto di portare a spasso il cane, accompagnare prefetto e moglie a fare la spesa, "oltre a farlo fungere - scrivono gli inquirenti - da cameriere in occasione di incontri del prefetto con i vari ospiti, occasioni nelle quali il dipendente pubblico su richiesta preparava la sala di rappresentanza, bibite e il caffè". Tra le mansioni anche quelle di riscaldare il pranzo del prefetto quando la moglie non poteva.

In una lettera inviata all’ANSA il 22 maggio, Vittorio Saladino, nell’imminenza del processo a carico suo e degli altri indagati, cominciato a Rimini il 22 giugno, aveva scritto di ritenere che la notizia dell’ANSA non corrispondesse “alla realtà oggettiva dei fatti né, tantomeno, al risultato dell’indagine. I titoli degli articoli sono fuorvianti, sensazionalistici – scriveva il Prefetto - e palesemente denigratori”. L’ex Prefetto di Rimini sostiene che dagli atti “risulta chiaramente che trattasi di un’unica multa prescritta, non annullata, per la quale la Polizia Municipale di Riccione ha richiesto l’archiviazione per il decorso di due anni circa dalla data della contravvenzione elevata il 6 agosto 2009. Contravvenzione concernente la sosta in area soggetta a parcometro per la mancata esposizione dello scontrino di pagamento e che, per le disposizioni del Codice della Strada, doveva essere inviata, unitamente al ricorso presentato, entro 60 giorni alla Prefettura, non dopo quasi due anni, da qui la prescrizione. Quindi non ha annullato o fatto annullare alcuna contravvenzione né a parenti, amici o conoscenti; non è intervenuto o ha partecipato in alcun modo all’iter amministrativo relativo ad alcun verbale. Dagli atti di indagine non emergono elementi di prova sulla persona che ha parcheggiato l’autovettura. Risulta soltanto il ricorso, presentato il 10 novembre 2009 dallo scrivente e dalla propria consorte, quale intestataria del veicolo, avverso il relativo verbale”. Saladino, contestando il titolo “Multe annullate parenti e amici, indagato ex prefetto Rimini” sostiene che si tratti di notizie denigratorie inducendo nell’opinione pubblica l’”idea errata” che avrebbe esercitato le sue funzioni istituzionali “per invalidare la totalità dei verbali oggetto dell’indagine”. L’ex Prefetto, precisando che la lettera valeva come costituzione in mora, anche ai fini interruttivi della prescrizione, ha chiesto di rettificare le notizie diffuse sul suo conto.

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