Il Riesame ha dissequestrato dei
beni Tecopress, cui erano stati posti i sigilli a garanzia di
eventuali risarcimenti nel processo all'azienda: nel maggio 2012
nel crollo di un capannone morì un operaio, Gerardo Cesaro.
Il ricorso (avv.Andrea Marzola e Claudio Piccaglia) accolto
dal tribunale (giudici Marini, Negri e Testoni) riguarda i
sigilli posti su 900mila euro dopo Natale nei confronti del
titolare Enzo Dondi e degli altri 4 imputati.
Per i legali si tratta di un atto, disposto su richiesta dei
familiari di Cesaro, difesi dallo studio Anselmo, "ingiusto e
aggravante", visto che Tecopress aveva già una copertura sui
danni da terremoto, avendo acceso polizze che garantivano da
questi rischi. Il processo (prossima udienza 30 marzo) ai cinque
dovrà valutare l'accusa sulla presunta violazione di norme di
sicurezza sui luoghi di lavoro e la non adozione di
miglioramenti antisismici sui capannoni, "esigibili" nonostante
non vi fossero obblighi di legge. La difesa parla di tesi
antigiuridiche.
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