E' allarme rosso per le centinaia di
militari e civili italiani dislocati a Mosul, in Iraq, dove la
ditta 'Trevi' di Cesena si accinge a consolidare la diga che
approvvigiona di acqua ed elettricità centinaia di migliaia di
persone. Secondo "qualificate fonti di intelligence", citate dal
sito Wikilao, un "warning specifico e dettagliato" parla del
progetto di un attentato in grande stile alla diga da parte
dell'Isis, "il più grosso attacco mai concepito dal Califfato
nello scenario iracheno".
A Mosul la Difesa italiana schiera la task force 'Presidium',
il cui compito è appunto quello di proteggere la diga -
un'infrastruttura di rilievo strategico per l'Iraq, il cui
sabotaggio causerebbe una catastrofe umanitaria ed ambientale -
e il centinaio di italiani che dovranno consolidarla. La task
force si compone di circa 500 militari, i primi dei quali
arrivati già ad aprile per compiere ricognizioni ed attività
tecnico-logistiche. L'inizio dei lavori è stimato proprio in
questi giorni.
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