Dopo l'espulsione dell'imam
radicalizzato che aveva vissuto nel reggiano, la Lega Nord punta
il dito, in un'interrogazione, sul "caso incredibile" di un
tunisino B.N.M., espulso nel 2012 dall'Italia alla Tunisia
"perché ritenuto vicino ad Al Qaeda", la cui famiglia (moglie e
due figli, una nata nel 2015 a tre anni dall'espulsione)
continua a risiedere nel reggiano.
Il segretario reggiano Gianluca Vinci chiede siano chiarite
le modalità di sostentamento della famiglia "per capire se il
denaro dei contribuenti reggiani è stato speso per mantenere od
aiutare la permanenza in Italia dei parenti di un espulso per
terrorismo". Nell'interrogazione la Ln chiede al Comune di
chiarire se abbia mai erogato contributi o agevolazioni all'uomo
o ai suoi parenti. Se fosse accaduto "in un momento di pericolo
e di crisi economica come l'attuale sarebbe l'ennesimo schiaffo
ai nostri cittadini". Serve "che le voci che corrono tra la
gente vengano confermate nella loro estrema gravità o smentite
con forza".
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