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Tafferugli nel 2009, sette a giudizio

Tafferugli nel 2009, sette a giudizio

Protesta in occasione di un convegno con allora ministro Maroni

BOLOGNA, 10 febbraio 2016, 18:23

Redazione ANSA

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Sette rinvii a giudizio per i tafferugli del 28 settembre 2009 a Bologna, quando centri sociali cittadini entrarono a contatto con le forze dell'ordine mentre, a poca distanza, era in corso un convegno sullo sport con il ministro dell'interno dell'epoca, Roberto Maroni. Li ha decisi il Gup Alberto Ziroldi, dichiarando però la prescrizione per i reati di porto di oggetti atti ad offendere, travisamento e manifestazione non autorizzata. I sette, appartenenti a Crash e Tpo e difesi dagli avvocati Elia De Caro, Simone Sabattini e Marina Prosperi, vanno dunque a processo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nei loro confronti furono all'epoca eseguite misure restrittive, per uno arresti domiciliari e per sei obblighi di firma. Gli scontri scoppiarono all'angolo tra via Santo Stefano e via Cartolerie. Qui un cordone di agenti in tenuta antisommossa bloccava l'accesso a via de' Chiari, dove si trova l'aula absidale dell'Università, sede del convegno.
   

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