Saranno come previsto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il presidente dell'assemblea, Simonetta Saliera, e per la minoranza il capogruppo Lega Nord, Alan Fabbri, i tre delegati dell'Emilia-Romagna per l'elezione del Presidente della Repubblica. Il consiglio regionale li ha votati a scrutinio segreto. Tra le proposte di voto, unica non eletta, è Giulia Gibertoni (6 voti), candidata come delegato non di maggioranza dal M5s. Per Bonaccini 30 preferenze, Saliera 35 e Fabbri 12.
"Mi auguro che come presidente della Repubblica venga proposta una figura con un solido senso delle istituzioni, capace di essere punto di equilibrio tra i poteri dello Stato e strenuo difensore delle libertà costituzionali, sul quale una larga maggioranza dei parlamentari e dei delegati regionali possa riconoscersi - ha detto Simonetta Saliera - Per quanto mi riguarda personalmente, io, per la mia storia politica, non sarei mai stata tra i 101.
"Auspico un presidente super partes, non politicizzato. I nomi che si sono letti sinora dicono che si sta procedendo lungo la strada sbagliata e comunque anche la Lega Nord farà un suo nome per il nuovo capo dello Stato". Così invece Alan Fabbri.
LA LINEA DI BONACCINI TRA LAVORO E SOBRIETA' - Un discorso ampio che ha ripercorso tutti i temi forti e le parole chiave che il neopresidente ha ripetuto dal momento della sua elezione. Dal lavoro alla legalità; dal riordino istituzionale alla sobrietà fino al consumo di suolo, alla promozione del turismo e al sisma (con la conferma per lunedì prossimo della Giunta regionale riunita a San Felice sul Panaro, uno dei comuni più colpiti). E' così che Stefano Bonaccini si è presentato insieme alla sua Giunta davanti all'Assemblea legislativa, nel discorso sulle linee di mandato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA