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Bologna, giudici sempre delegittimati

anno giudiziario

Bologna, giudici sempre delegittimati

Lucentini, riforma arretrato civile 'portata modestissima'

BOLOGNA, 24 gennaio 2015, 12:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Attribuire la lentezza della giustizia italiana alle ferie dei giudici è uno "sconsolante accostamento". Così il presidente della Corte di Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, nella conclusione della sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Lucentini ha parlato del pericolo "che corre il Paese se i suoi giudici sono delegittimati". Una relazione che non ha lesinato critiche al Governo Renzi.

   Lucentini ha detto di aver pensato "che, finito un certo periodo di tempo, le cose potessero cambiare. Certo, non siamo più additati come disturbati mentali, non si dice più che taluni di noi - quelli stessi, per vero, impegnati in ben noti processi - sono mafiosi, criminali, irresponsabili". Però, ha proseguito, "mi sbagliavo, perché le cose sono sostanzialmente rimaste quelle di prima. Quello che è cambiato è solo il metodo, che è diventato mediaticamente più sottile, e dunque di maggior suggestivitá". Quindi Lucentini ha ricordato l'esempio delle ferie dei magistrati. "Non mi interessa, pur essendoci molte cose da dire, niente affatto liquidabili con quell'irrispettoso 'Brrr, che paura...' - ha premesso, riferendosi alle parole con cui il premier Matteo Renzi a settembre liquidò le osservazioni critiche dell'Anm - la questione delle ferie, cioè se sia stato giusto ridurle oppure no, che è cosa del tutto secondaria - ha aggiunto - Quel che conta è lo sconsolante accostamento delle due proposizioni".

   Al termine del discorso di Lucentini, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti si é alzato dalla prima fila e ha lasciato l'inaugurazione. "Le riforme sono il nostro punto forte, incontriamo molte resistenze ma andiamo avanti comunque-  ha detto il ministro, lasciando il palazzo di giustizia bolognese quando ai giornalisti che gli hanno domandato un commento sull'intervento del presidente della Corte di Appello - Sono venuto qui ad ascoltare. Non è il momento di alimentare polemiche", ha concluso. 

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