È stato trovato carbonizzato, steso a terra in un container vicino agli spogliatoi dell'impianto sportivo a Rivabella di Rimini. Guglielmo 'William' Pellegrini, 58enne riminese, lavorava qui come custode e il tragico rogo scoppiato la scorsa notte verso le 3 non gli ha lasciato scampo. I residenti, svegliati dal boato nel cuore della notte e vedendo le fiamme sprigionarsi dal campo sportivo, hanno chiamato la polizia e i vigili del fuoco, che hanno lavorato alcune ore per spegnere l'incendio. Domate le fiamme e messa in sicurezza la zona, i poliziotti hanno constatato che all'interno di uno dei prefabbricati, adibito a sala d'attesa e andato completamente distrutto dal fuoco, c'era il corpo di un uomo.
Dopo aver effettuato gli accertamenti, la polizia è risalita alla sua identità: si trattava di Guglielmo Pellegrini, conosciuto da tutti come William, ex bagnino di salvataggio e gestore dello stabilimento balneare Soleluna di Rivabella, da qualche anno impegnato nella gestione dei campi sportivi. Le cause dell'incendio e del decesso dell'uomo, separato con figli, sono in corso di accertamento. Vicino al cadavere è stata trovata una stufetta, oltre ad una tanica di liquido infiammabile. Dettaglio, quest'ultimo, che non farebbe escludere agli investigatori della squadra Mobile l'ipotesi di suicidio.
Gli elementi raccolti durante il sopralluogo fanno presumere che lo scoppio sia avvenuto proprio all'interno. Inoltre, non sono stati riscontrati segni di effrazione agli ingressi della struttura tali da far pensare che qualcuno fosse entrato con la forza. Una possibile ricostruzione, fatta dagli inquirenti, è che l'uomo (residente a 100 metri dal campo) sia entrato nella sala d'attesa, si sia cosparso con il liquido e poi abbia appiccato il fuoco. Fuori dalla struttura c'era una bombola di gas che i vigili del fuoco hanno prontamente messo in sicurezza, evitando ulteriori scoppi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
