Si sono concluse, con le ultime avvenute ieri, le elezioni per le nuove province in Emilia-Romagna. I nuovi presidenti sono eletti, con voto ponderato, dai sindaci e dai consiglieri comunali. In virtù del fatto che il centrosinistra governa nella stragrande maggioranza dei Comuni emiliano-romagnoli, tutti i presidenti sono del Pd.
A Bologna, nelle settimane scorse, è stato eletto il consiglio della Città metropolitana che, di fatto, sostituisce la provincia. Qui non si è eletto il presidente, visto che la legge prevede che lo sia di diritto il sindaco del capoluogo, ovvero Virginio Merola.
I sindaci delle città capoluogo guideranno la nuova Provincia anche a Modena (Gian Carlo Muzzarelli), Rimini (Andrea Gnassi), Forlì-Cesena (Davide Drei) e Ferrara (Tiziano Tagliani), dove è entrato in consiglio, nonostante il no di Beppe Grillo, il sindaco a 5 Stelle di Comacchio Marco Fabbri.
A Reggio Emilia la scelta è caduta sul sindaco di Poviglio Giammaria Manghi, mentre a Piacenza su quello di Vigolzone Francesco Rolleri.
Il primo cittadino di Salsomaggiore Filippo Fritelli, guiderà la provincia di Parma dove le elezioni sono state particolarmente movimentate: Federico Pizzarotti e i consiglieri del Movimento 5 Stelle, a differenza dei loro colleghi di Comacchio, hanno deciso di non partecipare al voto, nonostante lo stesso sindaco parmigiano avesse promosso una lista istituzionale, poi fermata dalle indicazioni di Grillo.
L'unica provincia dove non si è votato è Ravenna: la giunta provinciale capeggiata da Claudio Casadio, eletta nel 2011, rimarrà in carica fino al 2016, sua scadenza naturale.
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