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BARACK HUSSEIN OBAMA

BARACK HUSSEIN OBAMA

Scheda personale:

Senatore dell' Illinois eletto nel 2004. Dal 1997 al 2004 membro del Senato dell'Illinois

Professione: avvocato

Data di nascita:4 agosto 1961, Honolulu (Hawaii)

Famiglia:figlio di un immigrato del Kenia, sposato dal 1992 con Michelle Robinson, due figlie: Malia (1999) e Natasha (2001)

Religione:chiesa di Cristo

Casa:Chicago (Illinois).

Scheda biografica

BARACK OBAMA: CANDIDATO NERO E CARISMATICO
di Cristiano Del Riccio

WASHINGTON - E' il piu' carismatico ed il piu' ispirato dei candidati alla Casa Bianca. Ma la vera sfida per Barack Hussein Obama, l'uomo che sogna di diventare il primo presidente nero degli Stati Uniti, e' tradurre questo vantaggio nel linguaggio non molto poetico di una campagna elettorale che ha gia' visto un'ampio armamentario di colpi bassi.

Gli attacchi piu' violenti sono giunti sinora dal clan di Hillary Clinton, dove la sua capacita' di raccogliere fondi e ispirare consensi ha messo in allarme lo staff della ex-first lady. Ma finora gli accenni al suo uso giovanile di droga (confessato da molto tempo da Obama), alla sua ineleggibilita' nel Sud (per la pelle nera) alla sua inesperienza (ci ha provato anche Bill Clinton) hanno avuto l'effetto di un boomerang sulla campagna di Hillary. Obama ha cominciato la sua corsa alla Casa Bianca puntando su una sfida (''l'audacia della speranza'') che lo ha accompagnato per tutta la vita. Laureato ad Harvard, rifiuto' le offerte di ricchi studi legali di New York per lavorare per i poveri a Chicago.

Sconsigliato da tutti, si candido' prima al Senato dell' Illinois (nel 1996) e quindi al Congresso Usa (nel 2004) lanciandosi in battaglie politiche che sembravano senza speranza: ogni volta riusci' a sgominare gli avversari con una marea di voti. Audace ai limiti dell'incoscienza sembro' anche la decisione, dopo solo tre anni a Washington come senatore, di candidarsi alla Casa Bianca su una piattaforma basata sul superamento della politica di divisione.

Un messaggio fondamentale per Barack Obama - figlio di un musulmano del Kenya e di una ragazza bianca del Kansas, nato alle Hawaii e cresciuto in Indonesia - nella sua incarnazione di un'America multicolore tenuta sempre all'esterno di un Ufficio Ovale sinora dominio esclusivo dei bianchi. A porlo sulla mappa politica degli Stati Uniti e nel cuore della gente fu uno straordinario discorso alla Convention Democratica del 2004, un appello intenso all'America a mettere da parte le divisioni artificiali per vivere insieme il sogno comune di un paese piu' giusto e piu' libero. Un discorso,
intitolato 'L'Audacia della Speranza', dove l'idealismo di stampo kennedyano era esaltato da una oratoria alla Martin Luther King.

Nato il 4 agosto 1961 a Honolulu (Hawaii) da un padre nero (giunto negli Usa dal Kenya con una borsa di studio) e da una madre bianca (nata in Kansas e poi trasferita nelle Hawaii con i genitori) Barack Hussein Obama ha avuto una infanzia instabile: a due anni ha perso la figura del padre (andato via da casa per studiare ad Harvard), a sei anni e' finito in Indonesia (col nuovo marito della madre), a dieci anni e' tornato da solo nelle Hawaii per vivere con i nonni materni. E' un periodo di confusione e di ricerca di identita'. Da adolescente si ubriaca, fuma marijuana e prova anche la cocaina. Si ribella contro una societa' che non lo accetta: di nero il giovane Obama, cresciuto in una famiglia arcobaleno, ha solo il colore della pelle .

E' molto bravo a scuola: entra alla Columbia University a New York, lavora come assistente sociale a Chicago, viene accettato alla prestigiosa Harvard Law School. Rifiuta le offerte d'impiego delle corporation di New York per tornare a Chicago per inseguire una missione sociale e anche l'amore: qui vive infatti Michelle Robinson, la ragazza che dopo un paio di anni diventera' sua moglie e la madre delle loro due bambine, Malia e Natasha. A Chicago svolge opera di assistenza legale per i poveri ed insegna legge. Ma l'attivita' di quartiere lo confina, i suoi obiettivi sono piu' ambiziosi. L'annuncio ufficiale della candidatura alla presidenza arriva il 10 febbraio dalla stessa piazza davanti al Campidoglio di Springfield (Illinois) dove Abramo Lincoln quasi 150 anni prima aveva pronunciato uno storico discorso sulla necessita' di restare uniti. Un simbolismo perfetto.

Queste le posizioni del senatore democratico Barack Obama sui principali temi della campagna elettorale:

IRAQ: Si è opposto alla guerra in Iraq fin dal primo momento con motivazioni che si sono Poi rivelate profetiche. Fin dal 2002 aveva detto che Saddam Hussein non costituiva una minaccia imminente per gli Stati Uniti e che una invasione del Paese avrebbe portato ad una occupazione di lunghezza indeterminata, con costi Indeterminati e conseguenze imprevedibili. Entrato in Senato nel 2005 non ha dovuto votare la risoluzione che autorizzava l'invasione dell'Iraq (come ha fatto Invece Hillary Clinton) acquistando così un importante punto di attacco nei Confronti della sua maggiore rivale alla candidatura democratica.

IRAN: Cercherebbe una "aggressiva diplomazia personale" con Teheran, offrendo incentivi economici agli iraniani e possibilmente anche la promessa di "non cercare cambi di regime" se l'Iran cesserà di aiutare gli insorti in Iraq e comincerà a cooperare nella lotta al terrorismo e sulla questione nucleare.

AMBIENTE: Si è impegnato a diventare un leader della lotta contro i mutamenti del clima Se andrà alla Casa Bianca sottoloineando "la responsabilità che abbiamo con i nostri figli di lasciare questo pianeta in condizioni migliori di come l'abbiamo trovato". E' per una politica sull'energia che consenta all'America di aumentare la sua indipendenza energetica, con enfasi sulla produzione "non inquinante" di energia.

LOTTA ALLA POVERTA': "Vi sono 37 milioni di americani poveri. Gran parte di questa gente ha un lavoro ma non riesce lo stesso a far quadrare il bilancio. E tra i poveri ci sono troppe donne non sposate con figli a carico". Obama ha trascorso diversi anni a Chicago ad organizzare assistenza agli abitanti dei quartieri poveri, puntando sulle iniziative per far ritrovare alle comunità, spesso dilaniate dalla violenza, una voce ed una speranza.

IMMIGRAZIONE: Figlio di uno studente del Kenya, cresciuto con un patrigno Indonesiano, Barack Obama ha vissuto sulla pelle i problemi di chi non è cittadino americano. Il senatore dell'Illinois è convinto che il problema della immigrazione "sia stato sfruttato dai politici per dividere la nazione piuttosto che per trovare una vera soluzione. E' un atteggiamento che ha permesso al problema della immigrazione di continuare ad aggravarsi, con confini sempre più insicuri ed una economia sempre più dipendente dai milioni di lavoratori illegali".

UNITA' NAZIONALE: La lotta alla politica della divisione e la ricerca dei valori che uniscono i cittadini sono da sempre il suo 'mantra' politico. Una delle sue frasi più citate viene dal suo famoso discorso alla convention democratica del 2004: " Vi sono patrioti contrari alla guerra in Iraq e vi sono patrioti che la sostengono. Siamo un solo popolo, pronti a ribadire la nostra fedeltà alla bandiera, pronti a difendere gli Stati Uniti d'America. Non esiste un'America nera, un'America ispanica, un'America asiatica, un'America bianca: esistono solo gli Stati Uniti d'America".


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