L'ambasciatore tedesco in
Italia, Viktor Elbling ha partecipato ieri sera alla cerimonia
di inaugurazione della mostra "Vivere l'agorà", negli spazi del
Baglio Florio del Parco Archeologico di Selinunte. L'esposizione
illustra i risultati degli scavi archeologici svolti nella zona
dell'agorà tra il 1995 e 2007, condotti dall'Istituto Germanico
di Roma, sotto la direzione di Dieter Mertens, in collaborazione
con la Regione Siciliana. Gli scavi hanno consentito di
ricostruire la posizione e l'organizzazione dell'agorà e
dell'area residenziale ad est della piazza in un arco di tempo
di circa 300 anni che va dal periodo arcaico fino all'assedio
cartaginese, tra la fine del VII al 409 a.C.
"L'intesa con l'Istituto Germanico - ha commentato il
presidente della Regione Nello Musumeci - è motivo di
soddisfazione, ma anche uno stimolo a fare del Parco
archeologico di Selinunte un luogo di interesse internazionale,
sia per il turista che per lo studioso. La Sicilia ha una
stratificazione di insediamenti, dominazioni e culture che fanno
della sua storia, testimoniata dalla vastità a dalla varietà dei
siti archeologici, non una monografia della civiltà
mediterranea, ma un'enciclopedia dei popoli che da almeno tre
millenni hanno incrociato i loro destini con la nostra Isola".
Un'analisi condivisa dall'ambasciatore tedesco in Italia che
ha definito Selinunte "un luogo speciale, crocevia di culture
nel Mediterraneo. La Sicilia - ha osservato Elbling - continua
ad avere questa vocazione e per gli studiosi dell'istituto
Germanico riveste un ruolo importante, come dimostra il lavoro
svolto dall'Istituto Germanico e gli scavi condotti dal prof.
Dieter Mertens a Selinunte fin dal 1971",
Anche il direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave
di Cusa e Pantelleria, Bernardo Agrò, ha sottolineato
l'importanza della collaborazione con l'Istituto Germanico di
Roma. "I Cantieri di Selinunte continuano. In questo caso
continua il racconto di una puntuale applicazione professionale
che l'istituto offre al Parco. Le risultanze dello scavo
dell'agorà danno indicazioni importanti da un punto di vista
della storia urbanistica della città e caratterizza la funzione
di questo spazio che spiega e racconta la vita sociale di
Selinunte".
Le attività svolte a partire dagli anni Settanta all'interno
del Parco dall'Istituto archeologico Germanico di Roma, che ha
celebrato quest'anno i 190 anni dalla fondazione, hanno permesso
di riconoscere fondamentali aspetti della topografia e della
storia della città greca e in seguito della sua fase punica.
Tante altre ricostruzioni sono presenti nei percorsi
multimediali che sono stati inseriti all'interno della mostra,
curata dalla Humboldt Universität zu Berlin, sotto la direzione
della professoressa Agnes Henning e dall'architetto Bernardo
Agrò con la sua equipe, che ha dato luogo ad una rinnovata
museografia degli spazi espositivi del Baglio Florio,
realizzando un progetto in grado di coniugare tradizione
archeologica e innovazione museale. L'esposizione mostra infatti
i reperti non come oggetti in sè ma all'interno del loro
contesto di provenienza, per capirne la funzione e l'uso.
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