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Teatro: Macbettu miglior spettacolo 2017

Teatro: Macbettu miglior spettacolo 2017

Critica premia tragedia scozzese in Sardegna ancestrale

CAGLIARI, 18 dicembre 2017, 23:34

Redazione ANSA

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CAGLIARI - Il dramma shakespeariano trasportato in una Sardegna arcaica e senza tempo. Macbettu di Alessandro Serra, prodotto da Sardegna Teatro in collaborazione con Teatropersona, è vincitore del Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo dell'anno. "Macbettu restituisce la natura profonda del testo shakespeariano", dice all'ANSA il regista, sua la ideazione, scene, costumi e luci dell'immaginifica e originale rilettura del capolavoro del Bardo. Macbettu è anche tra i vincitori del premio Anct 2017 (Associazione nazionale critici di teatro).
    Un successo dietro l'altro per la pièce tradotta e adattata dall'inglese al sardo logudorese da Giovanni Carroni e che sposta la cruenta tragedia dalla Scozia in Barbagia. Terra evocata, mai nominata, quasi luogo metaforico di un passato ancestrale con i suoi segni e simboli e la potenza di un linguaggio dove la parola diventa canto e conquista e emoziona lo spettatore con tutta la sua forza espressiva. Alessandro Serra condivide con tutto lo staff il traguardo raggiunto. "Il più grande grazie - afferma - lo devo al pubblico, la sua forte reazione emotiva già in fase di studio, ci ha spinto a proseguire con entusiasmo nel percorso". Ma Serra ci tiene a ringraziare chi per primo ha creduto nel progetto: "Valeria Ciabattoni, direttrice artistica del Cedac, e Massimo Mancini, direttore di Sardegna Teatro, riconosciuto dal Mibact Teatro di rilevante interesse culturale (Tric), che ha subito sposato il progetto con entusiasmo", sottolinea il regista.
    Nella più pura tradizione dell'epoca, Macbettu, dal Macbeth di Shakespeare, è interpretato da soli uomini: Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino. La colonna sonora è impreziosita dalla 'voce' delle pietre sonore di Pinuccio Sciola. "Abbiamo lavorato sulle analogie, sulla natura arcaica dei carnevali barbaricini, sui segni iconici, sugli archetipi, sui codici culturali, andando oltre la maschera e il folklore, quasi con un'operazione di 'espianto di aura'", aggiunge Serra.
   

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